Martina Franca è stata l’ultima tappa nella Valle d’Itria durante il mio viaggio estivo in Puglia.
Il primo impatto con questa città non è stato dei migliori: sono arrivata nel tardo pomeriggio ed ho alloggiato in un appartamento al di fuori del centro storico. Una zona moderna che ricordava una qualsiasi città di provincia italiana.
Ma mi sono ricreduta il mattino dopo quando ho finalmente messo piede nel centro storico dove prevale lo stile barocco.
È giunto il momento di spalancare la finestra su Martina Franca: hai voglia di affacciarti?
Il centro storico di Martina Franca
L’itinerario a piedi che voglio fare con te a Martina Franca inizia da Piazza XX Settembre e dura circa un paio d’ore, camminando con calma e soffermandosi a vedere i particolari.
Arco di Sant’Antonio
Superiamo l’Arco di Sant’Antonio o Porta di Santo Stefano: due nomi per indicare lo stesso monumento. Una caratteristica curiosa che ho ritrovato anche in altri edifici di Martina Franca.
In questo caso, il nuovo nome (Arco di Sant’Antonio) deriva da una leggenda: si racconta che nel 1529 la città fu salvata da un assedio grazie all’intervento miracoloso di San Martino, patrono di Martina Franca, accompagnato da Sant’Antonio.
Per ricordare questo evento, sulla cima dell’arco è stata collocata la statua di San Martino mentre il nome di Sant’Antonio ha sostituito quello di Santo Stefano.
Palazzo Ducale
Entrando nel centro storico, ci accorgeremo subito del grandioso edificio alla nostra destra: è il Palazzo Ducale di Martina Franca.
Di questo palazzo, edificato nel 1668, mi hanno colpito due particolari: il primo è la balconata in ferro battuto di ben 74m che corre lungo tutta la facciata che dà su Piazza Roma.
Il secondo particolare è stato scoprire che ad approvare il progetto di questo palazzo fu Gian Lorenzo Bernini, lo scultore ed architetto di cui avrai già sicuramente sentito parlare se hai visitato Roma. Sono difatti molte le sue opere che puoi incontrare qui, ad esempio il colonnato di Piazza San Pietro o la Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona.
Lasciamo il Palazzo Ducale alle nostre spalle e proseguiamo percorrendo Via Vittorio Emanuele.
Monte Purgatorio
In due minuti raggiungeremo Piazza Plebiscito, sulla quale si affacciano la Cattedrale, il Palazzo dell’Università, la Torre Civica e la chiesetta del Monte Purgatorio.
Questa piccola chiesa la troviamo sulla nostra sinistra, quasi ci sfugge alla vista. Devo ringraziare un anziano signore del luogo che me l’ha indicata altrimenti non l’avrei vista.
È una chiesa che risale al 1649 ed era la sede della Congrega del Monte Santissimo del Purgatorio. All’interno, tutto decorato ad effetto marmo, vedremo rappresentate le virtù mentre il dipinto a mio avviso più significativo è quello sulla parete di fronte all’ingresso: esso raffigura le anime del Purgatorio nel momento in cui possono finalmente salire in cielo.
Il Bar più piccolo del mondo
Ora, se vuoi vedere un particolare curioso di Martina Franca, ti porto al numero 9 di Via Cirillo dove si trova il “Bar più piccolo del mondo”.
Le bevande vengono servite attraverso il buco sul muro, decorato dal dipinto della Bocca della Verità di Roma. Si dice che si ispiri alle “buchette del vino” esistenti a Firenze.
Purtroppo quando sono passata era chiuso e non ho potuto sperimentare di persona questo bar.
Basilica di San Martino
Ritorniamo verso Piazza Plebiscito e dedichiamo un po’ di tempo alla Basilica di San Martino, una meravigliosa chiesa edificata nel 1747. Prima di entrare, soffermiamoci un attimo all’esterno per cogliere la bellezza della facciata barocca.
Alta 37 metri, ci attirerà soprattutto per la scultura che si trova proprio sopra il portale d’ingresso. Rappresenta San Martino che divide il suo mantello con il povero.
Il patrono della città comparirà all’interno della Basilica in diversi punti: dalla statua sull’altare maggiore alla vetrata al di sopra dell’altare. Ed anche in un piccolo dipinto alla sinistra della finestrella che scorgiamo se guardiamo in alto a destra trovandoci di fronte all’altare.
Posterla
Usciamo dalla Basilica e svoltiamo subito a destra in Via Caracciolo (la via che costeggia la chiesa): andremo così a vedere la Posterla.
“Che cosa sarà mai?” mi starai per chiedere: si tratta di una strettoia difensiva per rendere difficoltoso l’accesso ai predoni che attaccavano la città. È infatti un passaggio di circa mezzo metro con al di sopra un foro (il piombatoio) dal quale poteva essere gettato sui nemici l’olio bollente.
Una vera curiosità che non troverai indicata neanche sulla mappa presa all’Ufficio Turistico di Martina Franca.
Orti medievali
Attraversiamo la Posterla e camminando per via Pisterola sbuchiamo su Via Bellini: davanti a noi, una volta che avremo attraversato la strada ci potremo affacciare sugli Orti Medievali (o Orti del Duca Caracciolo).
Un’area verde che nasconde un parcheggio sotterraneo e che occupa lo spazio degli orti che esistevano già in epoca medievale.
Porta del Carmine
Manteniamo gli Orti Medievali alla nostra destra e camminiamo per Via Bellini per circa 150 m fino a raggiungere la Porta del Carmine o di Santa Maria.
Una porta rinascimentale, tra quelle di accesso al paese, in cui troviamo un doppio nome: il più antico (Santa Maria) deriva dall’antica Chiesa di Santa Maria d’Itria, fuori Martina Franca ma collegata alla città da una stradina che arrivava proprio alla porta.
La denominazione attuale (del Carmine) prende origine dalla Chiesa Maria Santissima del Monte Carmelo che dista 3 minuti a piedi dalla porta, su Via Giambattista Pergolesi.
Attraverso la Porta del Carmine rientriamo nella parte antica di Martina Franca.
Chiesa di San Domenico
Camminiamo per Via Mazzini quindi giriamo a sinistra in Via Principe Umberto. Dopo poco verremo sorpresi, sulla nostra destra, dalla facciata barocca della Chiesa di San Domenico.
Un po’ nascosta dalle case che la circondano, emerge proprio per i lavori che adornano la facciata, in particolare la scultura sopra il portale: due putti che sorreggono la corona al di sopra dello stemma dell’Ordine dei Domenicani (un cane con la fiaccola in bocca, a simboleggiare la fedeltà al Vangelo ed alla volontà di diffonderne il messaggio).
Piazza Maria Immacolata
Lasciata la Chiesa di San Domenico alle nostre spalle, proseguiamo lungo Via Principe Umberto e quando incroceremo Via Garibaldi, svoltiamo a sinistra. Sbucheremo così sulla semicircolare Piazza Maria Immacolata.
Con il suo porticato ed i locali sottostanti è uno dei punti più graziosi della città: qui puoi fermarti per una breve sosta a sorseggiare una bibita o consumare un goloso pasto.
Quindi avviamoci per l’ultima tappa di questo itinerario a piedi attraverso Martina Franca.
Porta Stracciata
Inoltriamoci lungo Via Cavour e dopo Largo San Pietro, proseguiamo su Via Gioberti fino ad incontrare la Porta Stracciata che ci immette su Via Rossini.
È detta anche “di San Pietro”, come la Torre tonda alla sua destra (uscendo), per la vicinanza alla Chiesa di San Pietro dei Greci.
La denominazione “Stracciata” deriva invece dal fatto che, nei secoli, è stata più volte murata e riaperta.
L’itinerario a Martina Franca si conclude qui. Nel mio reel su Instagram puoi vederne la versione video:
Martina Franca – Informazioni pratiche
Come arrivare a Martina Franca
La strada principale che attraversa Martina Franca è la statale SS 172 che collega questa città con Alberobello. Ci sono poi strade provinciali: SP 60, SP 61 (quella attraverso cui sono arrivata io da Cisternino), SP 62, SP 66 e SP 581.
Dove parcheggiare a Martina Franca
A Martina Franca è possibile trovare parcheggi gratuiti, tenendosi al di fuori del centro storico. Dopo qualche giro in auto, ho trovato posto su strada in Largo Via Michelangelo Semeraro. Da qui ho raggiunto la Porta di Santo Stefano (punto d’inizio dell’itinerario) in circa 10 minuti a piedi.
Dove mangiare a Martina Franca
Ho fatto sosta per il pranzo al n. 6 di Piazza Maria Immacolata: qui ho trovato la Trattoria Pizzeria Ai Portici. Un ambiente informale e rustico dove gustare piatti tradizionali ma anche pizze. Conto leggero: in tre abbiamo speso meno di 60,00€ per un primo, due pizze, un dolce, due caffé e le bevande.
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