Chi non ha sognato almeno una volta di trovarsi di fronte ai trulli di Alberobello?
Io ho sempre desiderato vederli da quando alle elementari restai colpita da una loro foto sul libro di geografia. I miei genitori, ai quali non piaceva fare viaggi lunghi, non hanno mai assecondato questo mio desiderio ed ho dovuto attendere quest’anno per tramutare in realtà quella fotografia.
La città di Alberobello è stata la prima tappa del mio viaggio in Puglia in macchina alla scoperta di Valle d’Itria e Salento.
Ho dedicato alla visita di questa località mezza giornata (una mattinata): prima di partire, mi ero preparata un itinerario che mi permettesse non solo di fare una passeggiata tra i suggestivi trulli ma anche di conoscere meglio questa cittadina.
Ed allora, spalanchiamo la finestra sui trulli di Alberobello: hai voglia di affacciarti?

Storia dei trulli di Alberobello
Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere, prima di andare alla scoperta della città di Alberobello, conoscere le origini dei trulli, iscritti nel Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1996.
I trulli sono costruiti con blocchi di pietra sovrapposti “a secco”, cioè senza uso di malta od altri collanti. Il motivo è molto curioso e nasce come espediente per evitare il pagamento di una tassa.
Nella seconda metà del XVI secolo, questa zona era sotto il dominio dei conti di Conversano. L’area era detta “la Selva” in quanto ricca di vegetazione ed aveva bisogno di essere resa coltivabile.
I conti concessero quindi ai loro contadini di costruirsi delle abitazioni ma con il vincolo che fossero edificate “a secco” (cioè con pietre sovrapposte senza malta od altri collanti) in quanto per un nuovo agglomerato urbano si sarebbe dovuto pagare al re di Napoli una tassa.
In caso di ispezione da parte delle autorità regie, per la precarietà con cui erano stati costruiti, i trulli potevano essere fatti passare per depositi agricoli o addirittura demoliti rapidamente.
Finalmente, nel 1797 il re emanò il decreto che rendeva Alberobello una città regia e pertanto non più vincolata dal giogo feudale, libera quindi di costruire abitazioni stabili.
Itinerario ad Alberobello
Ora percorriamo insieme l’itinerario che ho seguito io alla scoperta di cosa vedere ad Alberobello in mezza giornata.
Trullo Sovrano
Il nostro tour ad Alberobello inizia dal Trullo Sovrano, in Piazza Sacramento 10. È così chiamato perché è il trullo più grande in città: è l’unico a due piani ed è visitabile all’interno.

Risale al 1700 ma l’interno è arredato con mobili originali del 1800, quando ne diventò proprietaria la famiglia Sumerano alla quale ancora oggi appartiene.
Visitare l’interno del Trullo Sovrano permette di vedere un esempio di come poteva essere la vita a quei tempi.
Nella prima stanza in cui si entra, la camera da letto, potrai vedere un particolare curioso: sulla parete si apre infatti una piccola finestrella la cui funzione è spiegata nel pannello informativo sulla parete. Si tratta della “saettiera” (in dialetto saittèr): una sorta di spioncino per vedere chi si presentava alla porta ed in caso di pericolo “saettare” (cioè colpire con una fucilata) i malviventi.
Il percorso di visita ci porterà nelle altre stanze, nel grazioso e piccolo giardino sul retro e tramite una scala in muratura al secondo piano da dove potremo affacciarci all’unica finestra di questo piano.
Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano
Usciamo dal Trullo Sovrano e percorrendo Via del Gesù arriviamo alla Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano. Le sue due torri campanarie avranno già catturato il nostro sguardo quando ci siamo affacciati dalla finestra del secondo piano del Trullo Sovrano.

Il nucleo originario di questa chiesa risale al 1600 quando era ancora considerata una cappella. Gli ampliamenti successivi che la portarono ad essere come la vediamo oggi iniziarono nel 1700 e si completarono nel 1885.
Nel 2000 il Papa ha attribuito alla chiesa il riconoscimento di Basilica Minore, per l’importanza che ha sul territorio.
Al suo interno sono custodite le reliquie dei Santi Cosma e Damiano, santi patroni della città. Sono definiti “Santi Medici” perché studiarono medicina e curarono i loro pazienti senza farsi pagare.
Casa D’Amore
Inoltriamoci ora lungo Corso Vittorio Emanuele, la via che si snoda davanti alla chiesa. Quando arriveremo al bivio da dove inizia Via Fausto Arturo Cucci prendiamo a sinistra fino a raggiungere Piazza del Popolo, una piazza la cui pavimentazione è formata da bianche e lisce lastre di pietra.
Non addentriamoci però nella piazza ma svoltiamo subito a sinistra: da qui già potremo scorgere la Casa D’Amore che vedremo bene dalla sua piazzetta antistante, Piazza Ferdinando IV.
La denominazione di questo edificio deriva dal nome del primo proprietario che la fece costruire nel 1797. Ricordi? È l’anno in cui Alberobello ricevette il decreto che la rendeva libera dalla dipendenza feudale. E la caratteristica di questa casa è infatti quella di essere stata la prima edificata non più a secco ma con l’ausilio di malta.
Per questa importanza storica, nel 1930 la Casa D’Amore è stata dichiarata Monumento Nazionale. Attualmente ospita l’Ufficio del Turismo di Alberobello.

Vista panoramica ad Alberobello
La magia dei trulli si apprezza di più se li andiamo a vedere dall’alto. Ad Alberobello ci sono due punti panoramici: il primo lo trovi sulla terrazza al fondo della Piazza Giangirolamo, dopo la fontana. Abbastanza affollata ma con un po’ di pazienza riuscirai ad avere qualche minuto per affacciarti e abbracciare con lo sguardo il Rione Monti con i suoi molteplici trulli.
Io sono stata alla terrazza di giorno ma se ne avrai la possibilità, cerca di farci un salto di sera per meravigliarti con lo spettacolo dei trulli illuminati. È stato senz’altro bello camminarci attraverso di sera ma vederli da qui immagino sia un’altra cosa.

Per il secondo punto panoramico ci dobbiamo spostare un po’. Dalla terrazza ritorniamo verso la fontana che abbiamo visto in Piazza Giangirolamo, svoltiamo a destra passando davanti alla chiesetta di Santa Lucia (in passato Chiesa del Ss. Sacramento) e percorriamo la stretta Piazza Plebiscito fino ad incrociare Via Brigata Regina. Proprio di fronte a noi troveremo l’ingresso dei Giardini Pubblici di Villa Belvedere.
L’ingresso è gratuito e percorrendo il vialetto potremo avere una prospettiva diversa sui trulli, con l’aggiunta di una “cornice” verde che proprio non guasta.

Uscendo dal giardino, butta un occhio alla tua sinistra e capirai perché questa tratto di Via Brigata Regina è stata soprannominata la “Strada dei cappelli”!

Rione Monti
Spostiamoci ora al Rione Monti di Alberobello, che sarà l’ultima tappa di questo itinerario: qui è concentrato il maggior numero di trulli della città, più di mille.
Per arrivarci percorreremo proprio Via Brigata Regina, passando sotto i cappelli di paglia che danno il soprannome alla via. Giunti a Largo Martellotta vedremo il Rione Monti lì, davanti a noi. Basterà salire da una delle tante vie che ci portano all’interno e lasciare che le emozioni fluiscano.
Perché se anche tu, come me, coltivi da tanto il desiderio di vedere questo angolo di Puglia, ti commuoverai quasi a passeggiarci attraverso e vorrai vivere con calma ogni singolo passo.
Noterai che quasi tutti i trulli hanno dei pinnacoli sulla punta e dei simboli dipinti sul cono che funge da tetto: che significato hanno, ti chiederai?
Per quanto riguarda il pinnacolo ci sono diverse interpretazioni, dal semplice motivo decorativo al simbolo magico. Invece per i segni dipinti la tesi più probabile è che siano simboli propiziatori e porta fortuna.

C’è ancora un particolare che dobbiamo andare a vedere durante questo nostro itinerario a piedi ad Alberobello: si tratta della Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio, in Via Monte Pertica 18.
È l’unica chiesa di Alberobello realizzata interamente a trulli ed è stata inaugurata il 13 giugno 1927.
Alberobello – Informazioni pratiche
Come arrivare ad Alberobello
Ad Alberobello si arriva tramite la SS 172, detta anche “dei Trulli” perché attraversa i paesi della Valle d’Itria famosi per queste costruzioni
Dove parcheggiare ad Alberobello
I parcheggi in centro sono a pagamento: io ti consiglio di cercare appena fuori dalla zona centrale. Io sono riuscita a trovare parcheggio gratuito in Largo Filippo Turati. Da qui il Trullo Sovrano è a 4 minuti a piedi mentre il Rione Monti ad un quarto d’ora di cammino. Ragionevole, no?
Dove dormire ad Alberobello
Ho realizzato un sogno durante questo viaggio ossia dormire in un trullo. In primavera, con parecchio anticipo, ho quindi prenotato il soggiorno di una notte nello splendido e confortevole trullo tramite il sito Trullimania. Completo di tutto e quindi molto comodo per me con il cane al seguito. Disponevo infatti del frigorifero per conservare il suo cibo.
Dove mangiare ad Alberobello
- Per una colazione od una pausa caffè ti consiglio il “Bar Pasticceria Dulcis”, in Piazza Sacramento 14, a fianco del Trullo Sovrano. Noi ci siamo seduti ad un tavolino nell’accogliente e grazioso giardino. 12,00€ in tre per cappuccino e dolce.
- Un piatto tipico della zona sono le “bombette”, involtini di carne di maiale cotti alla brace. E dove mangiare le bombette ad Alberobello? Al “Ristorante Trattoria Largo Trevisani”, in Largo Trevisani 13. 25,00€ a testa ben spesi per una cena saporita e ad un passo dai trulli
Visita del Trullo Sovrano
L’ingresso al Trullo Sovrano costa 2,00€ a persona. Dal 2025 aumenterà a 2,50€.
Gli orari di ingresso sono: dalle 10.00 alle 12.45 e dalle 15.30 alle 18.00 da novembre a marzo. Dalle 10.00 alle 12.45 e dalle 15.30 alle 18.30 da aprile ad ottobre.
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