Camminare per la Residenz a Monaco di Baviera e sentire le note di antiche melodie… Entrare in una delle sale e scoprire un’artigiana alle prese con la realizzazione di borsette di perline… Questo è ciò che si può vedere quando si visita la Residenz approfittando della “Residenz Wochenende”, letteralmente “il weekend della Residenza”. Un evento annuale durante il quale, nel fine settimana designato, le sale del palazzo si animano grazie a musicisti, cantori e non solo.
Io ci sono stata nel 2021, quando l’evento si svolse nel weekend del 13 e 14 novembre: nel 2024 la manifestazione durerà più di una settimana dall’11 al 20 ottobre, la “Residenz Woche München”.
All’epoca, fu per per me l’occasione di visitare il palazzo reale, dimora della famiglia Wittelsbach… Uhm, forse mi conviene anche raccontarti un po’ di storia, giusto per inquadrare il periodo!
Cenni storici sulla Residenz di Monaco di Baviera
I Wittelsbach sono una casata bavarese che nasce alla fine del X secolo: è stata la dinastia che ha regnato in questa regione dal 1180 (quando Ottone I von Wittelsbach viene nominato duca di Baviera) al 1918, anno in cui viene deposto Ludovico III.
La Residenz a Monaco di Baviera ha ospitato la famiglia Wittelsbach dal 1508 al 1918: sorge dove nel 1300 vi era una fortezza. Tra il 1400 ed il 1500 la fortezza fu modificata per dare vita al nuovo palazzo, più ampio e maestoso. Altri lavori vennero eseguiti tra il XVI ed il XVII secolo e successivamente anche nel 1800, dando così vita ad una mescolanza di stili artistici diversi (rococò, barocco…). È considerato il castello cittadino più grande della Germania.
Tutto l’edificio andò quasi completamente distrutto durante i bombardamenti del 1945 ed è stato ricostruito perfettamente: se non sei a conoscenza di questa particolarità non te ne rendi conto, tanto il lavoro è stato accurato.
Residenz di Monaco di Baviera: la visita “emozionale”
Dal 2021 non sono più stata all’evento della Residenz quindi qui trovi il racconto di quanto vidi qualche anno fa.
Pianterreno
Come in ogni residenza reale, la prima cosa che mi ha colpito accedendo alle varie stanze della Residenz a Monaco di Baviera, è la ricchezza delle decorazioni. In particolare, al piano terra resto senza fiato nell’ammirare il Grottenhof, un padiglione decorato da fontane e conchiglie che si affaccia su un cortile. Sulla vasca della fontana centrale è posta una statua dorata di Mercurio.
Posso dirti? Appena ho messo i piedi qui, la mente è volata al Palazzo Borromeo sull’Isola Bella nel Lago Maggiore. Ma questo non è l’unico momento in cui, visitando questo palazzo, mi sono venuti alla memoria dei flash di luoghi italiani. Anche la facciata, a pensarci bene, ricorda Palazzo Pitti a Firenze.
Proseguo il percorso, seguendo le frecce rosse, ed arrivo all’Antiquarium: una sala immensa con disegni grotteschi sul soffitto e sugli archi che sostengono la volta. Un trio composto da una cantante, una musicista con la viola ed un suonatore di liuto stanno intanto eseguendo musiche antiche adatte all’ambiente in cui ci troviamo. Come altri visitatori, mi seggo nei posti laterali ed ascolto un paio di brani lasciandomi trasportare dalla musica ed osservando il soffitto.
Anche qui un flashback mi porta indietro nel tempo, a quando visitai il Castello di Masino in provincia di Torino: ricordo che la guida ci spiegò la decorazione a grottesche del soffitto, stile che ho ritrovato nel soffitto dell’Antiquarium.
Dopo essermi abbandonata alla magia della musica, riprendo la visita del palazzo.
Piano nobile
In diverse sale già al pianterreno non è permesso fotografare, come l’Antiquarium. Dove si può, comunque non è possibile utilizzare il flash. Mi dispiace immensamente soprattutto per la Gelbe Treppe (Scala Gialla), la scalinata circondata dalle pareti gialle che è stata riaperta dopo 4 anni di restauro. L’autore di questa imponente scala è Leo von Klenze, uno degli architetti più conosciuti in Baviera e che ha realizzato diversi edifici neoclassici in Monaco. La puoi vedere nella prima foto che ho pubblicato sopra in quanto è la foto che è stata scelta per la locandina dell’evento.
Oltre alla musica, lungo il percorso di visita, ho incontrato un’artigiana che dava dimostrazione di come si realizzano le borsette di perline, tipiche del Seicento ed un’esperta spiegava il restauro dei palchetti. Con il mio tedesco ancora a livello base, non sono riuscita a capire granché. Però, se fino a quel momento ero stata principalmente ad occhi in su per ammirare i soffitti, sentir parlare di pavimenti ha attirato la mia attenzione a dove mettevo i piedi. Notando così le eleganti decorazioni nel legno.
Di sala in sala, arrivo alla Kaisersaal (Salone dell’Imperatore) dove sta cantando il coro del Duomo di Augsburg. Anche qui sono state previste delle sedie per potersi accomodare ed ascoltare il concerto. Ma non c’è posto per tutti e preferisco restare in piedi vicino alle finestre: da qui scorgo l’allestimento del mercatino di Natale nel Kaiserhof (cortile dell’Imperatore).
In una delle stanze successive, raggiungo l’apice dell’emozione: entro infatti nella stanza che fu di Enrichetta Adelaide di Savoia. Ella nacque a Torino nel Castello del Valentino ed era la figlia di Vittorio Amedeo I di Savoia. Nel 1650 sposò il Duca di Baviera Ferdinando Maria Wittelsbach.
Il cartello informativo posto nella stanza spiega che Enrichetta Adelaide fece decorare la sua stanza secondo lo stile dei palazzi sabaudi di Torino. Se faccio mente locale, il rivestimento della parete di questo ambiente è veramente simile a quello delle stanze che vidi nel Palazzo Reale di Torino l’estate scorsa. Mi spiace non poter pubblicare la foto della camera ma solo dopo essere venuta via dalla Residenz mi sono accorta che lo scatto era mosso.
L’ora tarda (sono le 16.30 passate e la luce naturale è praticamente scomparsa) mi impedisce di cogliere la bellezza della Grüne Galerie (la Galleria Verde).
Terminata la visita, passo attraverso il Königsbauhof (cortile dell’ala reale) per raggiungere l’uscita. È questo un giardino con statue di fauni e puttini ed al crepuscolo regala un’atmosfera veramente particolare.
Residenz a Monaco di Baviera – Informazioni pratiche
Come arrivare alla Residenz
Il mezzo senz’altro più comodo per raggiungere la Residenz a Monaco di Baviera è la metropolitana grazie alle linee U3, U4, U5 e U6. Dalla fermata Odeonsplatz si esce seguendo le indicazioni per l’Hofgarten. Quindi si percorre la Residenzstraße fino ad incrociare la Max-Joseph-Platz dove si trova l’ingresso della Residenz
Ingresso alla Residenz
Il biglietto costa 10,00€. I bambini e ragazzi fino a 18 anni entrano gratuitamente. Dal 21 ottobre al 22 marzo il palazzo è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 (con ultimo ingresso alle ore 16.00). Dal 23 marzo al 20 ottobre l’apertura è dalle 9.00 alle 18.00 (con ultimo ingresso alle ore 17.00). Gli unici giorni di chiusura della Residenz sono Capodanno, Martedì Grasso, vigilia di Natale, Natale e Vigilia di Capodanno.
Servizi
Al pianterreno si possono trovare due toilette (una vicino alla biglietteria ed una dopo essere usciti dalla sala Antiquarium). Al piano nobile la toilette si trova nella zona dell’ala reale.
Per tutte le informazioni aggiornate, ti consiglio di visitare il sito ufficiale della Residenz, disponibile in tedesco ed inglese. Puoi selezionare l’italiano ma in questa modalità puoi solo scaricare delle brochure. Dopo la biglietteria puoi comunque trovare in libera distribuzione dei pieghevoli in lingua italiana.
Infine due consigli che sembrano banali ma avendo sperimentato di persona preferisco darteli:
- se puoi, pianifica la visita al mattino soprattutto se la stagione è l’autunno o l’inverno: quando la luce naturale comincia a venir meno, le sale sono illuminate solo dalla luce elettrica e ciò le rende un pochino più cupe. Anche i colori delle tappezzerie appaiono meno brillanti
- poiché zaini e borse di grandi dimensioni (la mia era di circa 30x25cm ed ho dovuto lasciarla) devono essere lasciati al guardaroba (gratuito), ti consiglio di avere con te una borsetta piccola od un marsupio. Se ti capita di visitare la Residenz nei mesi più freddi puoi anche pensare di indossare un giubbotto con tante tasche. Io che non ero preparata a questa cosa, mi sono ingegnata per suddividere cellulare, fazzoletti di carta e documenti nelle varie tasche del piumino!
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo con i tuoi amici: