Un’isola che, anziché dal mare, spunta dalla vegetazione: ecco l’impressione che ho avuto quando dal Belvedere ho osservato Civita di Bagnoregio per la prima volta. Le piccole case addossate le une alle altre, quasi ad aiutarsi a non cadere nel dirupo. La mia visita di Civita è iniziata con questo pensiero.

Non so se lo sai ma Civita di Bagnoregio è stata definita “la città che muore” dallo scrittore Bonaventura Tecchi: a causa dell’erosione, lo sperone di tufo su cui è costruita è destinato a crollare. Il borgo è quindi ormai quasi del tutto disabitato (conta attualmente 11 abitanti). Questa situazione aumenta la suggestione che si prova passeggiando tra i suoi vicoli.

L’itinerario
Già percorrere il ponte di 300 m che collega Bagnoregio a Civita è un momento denso di emozioni: questo passaggio sembra sospeso sopra la terra, ed il panorama dei calanchi (i profondi solchi che si creano nei terreni argillosi e tufacei sotto l’azione delle piogge) tutto intorno, rende il luogo molto scenografico. La forza della natura è più che visibile in questo paesaggio e ben poco può fare l’uomo per contrastarla.
Il ponte è in salita, specie l’ultimo tratto proprio ai piedi della città. Ho dovuto infatti “litigare” quasi costantemente con mia figlia che non ne voleva sapere di affrontare una strada che lei reputa faticosa!
Una volta arrivata in cima ci si trova al cospetto della Porta Santa Maria, l’unico accesso al borgo. Sotto la porta c’è la possibilità di sedersi lungo i due muri laterali e ripigliare un attimo di fiato dopo la camminata. Io ne ho approfittato per leggere la guida che avevo portato con me e decidere un itinerario di massima per la visita. Qui sotto si apre anche la porta di un piccolo negozio di souvenir dove mio marito ha acquistato i magneti di Civita per la nonna che ne va matta.
Dopo la breve sosta, oltrepassiamo la porta e siamo subito in Piazza San Pietro, detta Colesanti: il colore caldo dei palazzi che circondano la piazza è la prima cosa che notiamo. Questo marroncino chiaro tendente all’ocra è il colore dominante di questa città ed è legato al tufo, il materiale con cui sono costruiti gli edifici.
Proseguiamo lungo la strada principale ed arriviamo sulla Piazza San Donato, la piazza principale di Civita. Di fronte a noi la facciata della Chiesa di San Donato, chiesa risalente al VII secolo ma che ha assunto l’aspetto attuale nel Cinquecento. L’unico edificio della città (per quanto ho potuto vedere) ad avere questa colorazione così diversa dal resto del borgo. Una tonalità rosata che spicca tra le altre costruzioni.




All’interno della chiesa sono custodite le reliquie di Sant’Ildebrando, vescovo di Bagnoregio nel IX secolo, e di Santa Vittoria, vergine e martire nell’anno 251. Nell’altare di destra è presente un Crocifisso di legno del 1400 realizzato da un artista anonimo della scuola di Donatello. Accanto, la statua della Madonna Addolorata. Ogni Venerdì Santo il Crocifisso viene staccato dalla croce ed adagiato su una barella per portarlo in processione da Civita a Bagnoregio. Secondo la tradizione, il Crocifisso deve far ritorno a Civita entro mezzanotte.




Alla sinistra della chiesa di San Donato si erge il suo campanile; superato il campanile, sempre a sinistra, si apre l’arco di accesso alla Piazza Vescovado, sede dell’antico palazzo vescovile.

Ritorno sui miei passi ed inizio a seguire la via a destra della chiesa: è Via Madonna della Maestà. Qui mi inoltro in questo vicolo fiancheggiato dalle case e noto che alla mia destra si aprono ogni tanto dei passaggi che permettono di gettare uno sguardo alla suggestiva Valle dei Calanchi intorno al paese. Passeggiando, i miei occhi incrociano anche scorci graziosi: angoli del borgo decorati da fiori colorati, in contrasto con la monocromia degli edifici.





Forse per le case in maggior parte disabitate, trovo che in questo luogo ci sia un silenzio surreale. E ringrazio che non ci siano troppe persone in giro così da rendere il mio cammino quasi un muto pellegrinaggio (immagino che in tempi pre-covid le vie del borgo siano state sicuramente più affollate).
Da non perdere a Civita di Bagnoregio
Durante la mia passeggiata di scoperta di Civita, mi sono fermata in due posti che, secondo me, sono assolutamente da vedere: il Museo Antica Civitas ed Il Giardino del Poeta.
Perché te li consiglio? Innanzitutto perché entrambi danno la possibilità di raggiungere due punti panoramici incredibili.
Poi perché il tempo che occorre per visitarli non porta via molto tempo dando così la possibilità di vedere con calma il resto del paese.
Museo Antica Civitas
Percorrendo Via Madonna della Maestà, lo si trova sulla destra due minuti dopo aver lasciato la Piazza San Donato ed è indicato da un cartello mobile posizionato sulla strada.
Creato dentro una grotta di epoca etrusca, contiene al suo interno attrezzi ed oggetti quotidiani della vita contadina come il torchio per la spremitura o la riproduzione di una tavola apparecchiata. Alcuni passaggi sono molto stretti e ci sono da percorrere delle ripide rampe di scale. Affacciandosi dalla piccola balconata, i calanchi sono proprio davanti agli occhi.
Una curiosità: nel 2009, il regista Alberto Sironi ha scelto Civita come location per le riprese del suo “Pinocchio” ed in questa grotta etrusca è stata ambientata la casa di Geppetto.





Il Giardino del Poeta
Questo giardino è un angolo incantato su più livelli. Man mano che si sale, si allarga sempre di più la vista sui calanchi. Da questo giardino sono inoltre rimasta impressionata nel vedere da molto vicino la roccia tufacea su cui la città poggia… e, purtroppo, rendermi conto di quanto sia effettivamente a rischio erosione.
Al termine della visita (non è una sorpresa, già all’ingresso è segnalato) si è invitati a lasciare un’offerta oppure ad acquistare un prodotto dell’Azienda Agricola Campomoro. Una realtà biologica con sede nell’Alta Tuscia1 che nel 2006 ha aperto questa piccola bottega ed allestito con cura il giardino. I prodotti che si possono acquistare vanno dalla pasta ai legumi ed alle confetture: il mio acquisto è stato proprio un barattolo di queste ultime. Ho infatti preso una marmellata di visciole, certa di far felice mio marito.
1: la Tuscia è la parte di territorio che comprende l’Alto Lazio e le zone confinanti di Toscana ed Umbria. Per Alta Tuscia si intende la parte viterbese della Tuscia





Civita di Bagnoregio – Indicazioni pratiche
Come arrivare: a Civita non si può accedere con l’auto ma bisogna fermarsi a Bagnoregio, comune del viterbese attraversato dalla Strada Provinciale n. 6
Dove parcheggiare: i parcheggi sono situati nel comune di Bagnoregio. Io sono arrivata in tarda mattinata e l’unico parcheggio che sono riuscita a trovare è stato nel piazzale del Cimitero (a pagamento). Da lì ho dovuto camminare per circa mezz’ora per arrivare al ponte di accesso di Civita. Arrivando presto ci sono però parcheggi in Bagnoregio molto più vicini ma sempre a pagamento, come quello di Piazzale Battaglini dove si trovano anche la biglietteria e la fermata della navetta (a pagamento) che da qui porta al parcheggio del Belvedere (ultima possibilità di sosta per l’auto). Personalmente, dopo aver visto la situazione, non cercherei di arrivare con l’auto a quest’ultimo parcheggio perché se non si trovasse posto, l’idea di tornare indietro, cercare un’altra sistemazione per l’auto e poi rifare la strada a piedi mi scoraggerebbe parecchio
Ingressi:
- per entrare in Civita occorre acquistare il biglietto al costo di 5,00€ a persona (sono previste delle gratuità come quella per i bambini fino a 6 anni non compiuti). L’acquisto può essere fatto presso la biglietteria di Piazza Battaglini oppure quella di Mercatello, subito prima del ponte. Poiché le aperture delle biglietterie possono variare in base ai flussi turistici, ho preferito acquistare i biglietti online sul sito ufficiale dove trovare anche tutte le informazioni sui ticket di ingresso.
- Museo Antica Civitas: per accedere, è richiesta un’offerta di 1,00€ a persona
Servizi: ci sono diversi servizi pubblici gratuiti dislocati tra Civita e Bagnoregio
- Piazzale Battaglini (Bagnoregio), proprio a fianco della biglietteria;
- parcheggio del Belvedere (Bagnoregio);
- all’inizio del ponte per Civita (scendendo a sinistra, subito sotto il ponte, dove c’è il parcheggio per i residenti);
- subito dopo la Porta di Santa Maria, sulla sinistra all’altezza di Piazza San Pietro
Il mio ultimo consiglio per visitare Civita è scaricare l’app Civita di Bagnoregio: è gratuita e disponibile sia per Apple che Android. Il link l’ho trovato al fondo della stessa pagina web in cui ho acquistato i biglietti. Io ho trovato quest’app utilissima e ben fatta, con tutte le descrizioni dei punti di maggior interesse.

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