Dopo tanti anni, eccomi di nuovo nella capitale d’Italia: Roma. Ci sono stata diverse volte in passato con soggiorni più o meno brevi ma ogni volta ne sono rimasta affascinata.
In questo viaggio ho dedicato alla visita di Roma ben 5 giorni nei quali ho cercato di unire ai classici punti di interesse della città luoghi nuovi e meno conosciuti.
Questa volta non sarà quindi un itinerario per visitare la città in un giorno perché penso che meriti vederla con calma. Anche così resteranno comunque tanti particolari che saranno da rimandare a visite successive.
Fammi però sapere nei commenti se ti potrebbe essere utile un articolo sulla visita di Roma in un giorno: basandomi sui tempi di percorrenza sperimentati potrei scriverne uno ad hoc.
Ed ora spalanchiamo la finestra su Roma e sui posti da visitare: hai voglia di affacciarti?
Visitare Roma: come muoversi?
Prima di partire con il racconto di ciò che ho visto a Roma giorno per giorno, voglio parlarti un attimo di come mi sono spostata nella capitale italiana.
Sono quasi certa che la prima domanda che mi vorresti fare sarebbe: “Come muoversi a Roma? Meglio a piedi o con i mezzi pubblici?”. Io ho scelto di fare un mix: da dove alloggiavo (vicino a San Giovanni in Laterano) raggiungevo la zona che volevo visitare in metro, bus o tram e poi mi spostavo a piedi.
Molto dipende da te e dalle persone che sono eventualmente con te. Se sei una persona che cammina volentieri potresti anche pensare di muoverti esclusivamente a piedi.
Le distanze sono comunque notevoli ed ogni tanto farsi trasportare da un mezzo aiuta sia a non arrivare cotti a fine giornata, sia ad abbreviare un po’ gli spostamenti permettendo di vedere qualcosina in più.
Nelle informazioni pratiche al fondo dell’articolo ti spiego la tipologia di biglietto che ho utilizzato io in questi giorni.
Visitare Roma: quanto costano i musei?
Nei 5 giorni di soggiorno a Roma sono entrata solo in alcuni dei musei più importanti della capitale: ad esempio ho tralasciato i Musei Vaticani in quanto li avevo visti molto bene anni addietro.
Ciò ha fatto sì che il totale di spesa per gli ingressi museali non sia stato così elevato: in totale ho speso 58,00€. Tieni conto che Roma offre l’accesso gratuito a bellezze che puoi visitare liberamente, come alcuni quadri di Caravaggio esposti nelle chiese.
Per non appesantire troppo questo blog post (già abbastanza corposo), ho scritto un articolo a parte. Lì troverai tutte le informazioni sulle attrazioni gratuite ed a pagamento di Roma che ho visitato.
Cosa visitare a Roma: primo giorno
Porta Portese
Iniziamo il viaggio alla scoperta della Città Eterna di domenica. Essendo l’unico giorno in cui è aperto il mercato di Porta Portese, di cui ho tanto sentito parlare e del quale mi echeggiano nella memoria le note della vecchia canzone di Baglioni, decidiamo che sarà proprio questa la prima tappa dell’itinerario della giornata.
Varcata la “Porta Portese” che dà il nome al mercato resto un attimo interdetta: sinceramente mi sento un po’ delusa in quanto mi aspettavo più un mercatino delle pulci con articoli di antiquariato o comunque oggettistica particolare che avrei potuto acquistare come souvenir.
Mi ritrovo invece un mercato rionale, prevalentemente con bancarelle di abbigliamento: addirittura mia figlia che è con me mi dice che le ricorda i mercati delle località balneari in cui siamo stati d’estate. Per restare in tema estivo, lei approfitta della situazione e si compra un vestitino per la futura stagione calda.
Gianicolo
Rechiamoci ora al colle Gianicolo che da qui dista un paio di km. Dopo aver atteso per mezz’ora il bus n. 115 alla fermata “Trastevere/Min. Pubblica Istruzione” (a quanto pare la domenica le corse sono più che dimezzate), ci avviamo a piedi.
Percorrendo Viale di Trastevere, Via Morosini e Via Mameli arriviamo alla scalinata che segna l’inizio della salita per il Gianicolo. Una strada tutta in salita ma che ci premierà con diverse viste su Roma dall’alto.
Tempietto del Bramante
Il primo punto panoramico lo incontriamo in Piazza di San Pietro in Montorio: oltre alla chiesa che battezza la piazza, qui si affaccia la Real Accademia di Spagna, attraverso la quale bisogna passare se ci si vuole avvicinare al Tempietto del Bramante, altrimenti visibile solo dall’esterno.
Questa piccola costruzione circolare, è stata edificata da Donato Bramante tra il 1502 ed il 1509 sul luogo considerato, per tradizione, quello in cui avvenne il martirio di San Pietro, crocifisso a testa in giù il 29 giugno 67 nel periodo delle persecuzioni ai cristiani volute dall’imperatore Nerone.
All’interno, sull’altare, potrai vedere la statua di San Pietro mentre intorno sono rappresentati i quattro evangelisti, ognuno con il suo simbolo (Matteo con l’angelo, Marco con il leone, Luca con il toro e Giovanni con l’aquila).
Di fronte all’altare un buco circolare ti permette di dare un’occhiata alla cripta sottostante: questa sarebbe raggiungibile tramite una scala esterna al tempietto che si trova sul retro ma quando l’ho visitato non era accessibile.
Due sono gli elementi del tempietto che mi hanno conquistato: il pavimento, in stile cosmatesco, con le colorate decorazioni geometriche e la cupola tinteggiata di un azzurro delicato che quasi ti fa sentire come se stessi vedendo direttamente il cielo.
Fontana dell’Acqua Paola
La salita prosegue su Via Garibaldi che dopo poco ci presenta il “Fontanone” o meglio la “Fontana dell’Acqua Paola”. Una fontana monumentale realizzata tra il 1610 ed il 1614 per ricordare il rinnovamento dell’acquedotto Traiano.
Piccola considerazione: tu sapevi che il Fontanone è questa fontana? Perché io ho sempre pensato che il Fontanone fosse la fontana di Trevi: sono arrivata a 50 anni a scoprire che non è così!
Di fronte alla fontana, si apre davanti a noi il secondo punto panoramico: il Belvedere Niccolò Scatoli da dove scatteremo altre fotografie.

Piazzale Giuseppe Garibaldi
Ed ora pronti per l’ultima salita? Teniamo il Fontanone alla nostra sinistra e saliamo verso destra fino a trovare il cancello di ingresso alla Passeggiata del Gianicolo. Camminando lungo questo viale alberato raggiungeremo in 4 minuti il piazzale intitolato a Giuseppe Garibaldi dove vediamo il monumento al centro.
Il cannone del Gianicolo
Siamo arrivati al terzo punto panoramico che ci permette di vedere Roma dall’alto: mi sarebbe piaciuto molto arrivare qui per mezzogiorno così da assistere allo sparo del cannone del Gianicolo.
Mi sembra già di vederti con gli occhi a punto interrogativo: “Un colpo di cannone? Che stai dicendo?”. Ebbene sì: questa è una tradizione che risale al 1847 quando Papa Pio IX introdusse questo sparo come segnale orario per la città. Durante la guerra lo sparo fu sospeso e solo dal 1959, per la precisione dal 21 aprile in occasione del compleanno di Roma, si riprese l’usanza.
Inizialmente il cannone era collocato a Castel Sant’Angelo poi nel 1904 è stato spostato al Gianicolo.
Diamo ancora un’occhiata al panorama, spostandoci però sulla balaustra opposta: da qui avremo una stupenda vista sulla cupola di San Pietro.

Lasciamo questo angolo di Roma dal quale ci sembra di poter abbracciare tutta la città e portiamoci verso il quartiere di Trastevere dove potremo anche pranzare, tanti sono i ristoranti e le trattorie della zona.
Trastevere
Il mio consiglio a Trastevere è di camminare senza seguire un itinerario rigido ma lasciarti guidare dagli scorci che vedi e dalla tua ispirazione.
Un percorso che invece mi è molto piaciuto, complice anche la golden hour del tramonto è stato il cammino sul Lungotevere all’altezza dell’Isola Tiberina.

Come la prua di una nave inondata dagli ultimi raggi del sole, l’isolotto lambito dalla lenta corrente risplendeva di calda luce dorata come un prezioso gioiello. La foto che ho fatto in quel momento è diventata lo sfondo per il mio cellulare.
Con una passeggiata a piedi, prima che si facesse buio, sono ancora riuscita a vedere la Piramide Cestia ed una parte della Roma antica. Ahimé solo dall’esterno ma è stato comunque emozionante vedere il Circo Massimo ed il Colosseo.
Cosa visitare a Roma: secondo giorno
In questa giornata e nelle successive l’itinerario ci porterà a vedere anche chiese ed altri edifici religiosi. Questo perché, a prescindere dalle proprie convinzioni di fede, l’arte e la bellezza che questi luoghi custodiscono sono, secondo me, assolutamente da vedere.
San Giovanni in Laterano
Il secondo giorno a Roma inizia con una visita alla Basilica di San Giovanni in Laterano. Qui, in compagnia di una cara amica che abita in città, ho attraversato la Porta Santa. Del resto, questo è l’Anno Giubilare per la chiesa cattolica e ci tenevo a trovare un momento di spiritualità nel mio viaggio.
Ero già stata in questa Basilica esattamente 25 anni fa, per il Giubileo del 2000, ma non ricordavo la maestosità del suo interno. In particolare non avevo memoria dello splendore del soffitto con le sue dorature.
Non ti lascerà indifferente neanche il mosaico al fondo dell’abside con le tessere dorate ed i colori che richiamano l’arte bizantina.

Battistero
Usciamo dalla Basilica e su consiglio della mia amica visitiamo il Battistero che sinceramente non sapevo esserci. Si trova subito alle spalle della chiesa e per arrivarci passiamo davanti all’obelisco lateranense al quale è legata una leggenda.
Essa racconta un fatto che è poi stato storicamente smentito secondo cui l’imperatore Costantino donò a Papa Silvestro il potere temporale sulla città di Roma come segno di gratitudine per averlo guarito dalla lebbra.
Ma ora entriamo nel Battistero che sorge su un antico centro termale: si dice che fosse il bagno personale di Elena, la madre di Costantino, ed il luogo dove ella stessa venne battezzata. È a forma ottagonale ed al centro puoi vedere la vasca in cui ci si immergeva per ricevere il Battesimo.
Ricorda una cappella per le dimensioni ma è tutta decorata e ti lascia a bocca aperta, soprattutto perché dall’aspetto esterno, molto semplice e spoglio, non ti aspetti quello che vedrai entrando.
Scala Santa
Ultima tappa “spirituale” di questo giorno la facciamo nel Pontificio Santuario della Scala Santa, l’edificio situato di fronte alla Basilica Lateranense dal lato opposto della via.
Anche la storia della Scala Santa ci riporta ai tempi di Costantino. Si pensa infatti che sua madre Elena la portò a Roma dal suo viaggio in Terra Santa essendo la scala salita da Gesù per arrivare di fronte a Ponzio Pilato quando fu arrestato.
Proprio per ricordare questo momento doloroso della Passione di Cristo, è da percorrere in ginocchio: se non te la senti, come me, c’è una rampa di scale parallela dove potrai salire normalmente a piedi.
Oltre a questo gesto devozionale, puoi decidere di visitare la Cappella Papale o Sancta Sanctorum che si trova al primo piano. È un ambiente raccolto, con un altare sul quale può celebrare Messa soltanto il Papa.
Sicuramente ciò che più attirerà la nostra attenzione è l’antica icona sulla parete di fondo: rappresenta il volto di Gesù ed è circondato da lastre di argento in stile bizantino. L’icona è detta “acheropita”: una parola di origine greca il cui significato è “non fatta da mano umana”.
Quest’immagine ha infatti un’origine miracolosa: si racconta che l’evangelista San Luca iniziò a dipingerla ma furono gli angeli a completarla.
Tieni a mente che in questi ambienti non potrai scattare fotografie né fare filmati.
Vittoriano
Il pomeriggio del secondo giorno lo dedicheremo alla visita di uno dei monumenti più famosi ed inconfondibili di Roma: il Vittoriano, cioè il monumento a Vittorio Emanuele II.
Questa costruzione imponente dal candido colore bianco, oltre ad essere un simbolo della storia d’Italia degli ultimi due secoli, è anche un eccezionale punto panoramico da dove vedere Roma dall’alto.
Man mano che saliamo lungo i maestosi scaloni esterni, possiamo ammirare porzioni sempre più ampie della città: il punto più alto lo raggiungiamo con l’ascensore che in un minuto ci porta fino alla terrazza più alta, sulla cima del monumento.
Se puoi, fai questa visita al pomeriggio in modo da essere sulla terrazza panoramica all’ora del tramonto per vedere tutte le sfumature di colore che il cielo ti presenterà.
Oltre all’aspetto panoramico di questo monumento, è interessante soffermarsi su tutti i suoi dettagli, a partire dall’Altare della Patria che dal 1921 ospita la tomba del Milite Ignoto, vegliata giorno e notte da due militari. È il luogo dove sono commemorati i caduti della Prima Guerra Mondiale, rappresentati dal soldato sconosciuto le cui spoglie sono qui sepolte.
All’interno altissimi soffitti e scaloni per spostarsi tra i piani ci faranno più volte fermare ad osservarli: uno stile classicheggiante che ci riporta indietro nel tempo.
Cosa visitare a Roma: terzo giorno
L’itinerario di visita di Roma continua…
Iniziamo il terzo giorno varcando la Porta Flaminia, conosciuta di più come Porta del Popolo in quanto immette nella meravigliosa Piazza del Popolo.

Basilica di Santa Maria del Popolo
Lo spettacolo della vasta piazza ellittica e delle due chiese gemelle che la chiudono dalla parte opposta non ci impedirà di prendere in considerazione l’edificio sulla nostra sinistra: si tratta della Basilica di Santa Maria del Popolo.
Perché è così importante entrarvi? Per la bellezza rinascimentale dei suoi interni ma soprattutto perché custodisce due opere del noto pittore Michelangelo Merisi detto Caravaggio, visibili gratuitamente.
Ci basterà andare nella navata di sinistra e raggiungere l’ultima cappella, la Cappella Cerasi. I due dipinti di Caravaggio si trovano sui laterali: a sinistra la Crocifissione di San Pietro, a destra la Conversione di San Paolo.
Se hai una passione per l’arte, sicuramente non puoi perderti questo luogo. Potrai anche accendere, con una moneta da 2,00€, la luce che illuminerà al meglio questi meravigliosi quadri che io avevo finora solo visto sui libri.
Magari entrerai solo con l’intenzione di vedere i quadri di Caravaggio: io però ti consiglio di ammirare tutta la chiesa ed i suoi altari laterali in quanto sono anch’essi degni di nota, come ad esempio l’altare della Visitazione il cui progetto fu di Gian Lorenzo Bernini.
Casa di Goethe
Quando usciremo dalla Basilica, attraversiamo la piazza ed una volta superate le due chiese inoltriamoci lungo Via del Corso, una delle arterie principali di Roma, lunga circa un km e mezzo. Le nostre visite di oggi saranno delle deviazioni da questa direttrice.
La prima sosta la faremo invece proprio su Via del Corso, al numero civico 18: è la Casa di Goethe, dove il famoso scrittore tedesco visse durante la sua permanenza a Roma durata circa due anni (tra il 1786 ed il 1788), ospite di un amico pittore, Johann Heinrich Wilhelm Tischbein.
Potevo io, residente a Monaco di Baviera, perdermi l’occasione di visitare la Casa Museo di un così famoso scrittore tedesco che tanto si innamorò della nostra bella Italia?
Mi sono sentita un po’ come lui in questo viaggio che dalla Germania mi ha portato a Roma, città alla quale egli dedicò queste parole che mi sembravano adatte al momento che stavo vivendo:
…e soltanto quando varcai la Porta del Popolo, fui certo di trovarmi a Roma.
Johann Wolfgang von Goethe – Viaggio in Italia, Roma 1° novembre 1786
A Goethe è dedicata la mostra permanente: visitandola potrai vedere gli ambienti dove lui ha vissuto con i soffitti dell’epoca, visionare cimeli dello scrittore come, ad esempio, alcuni suoi scritti, gli esperimenti scientifici sui colori che studiò durante il soggiorno romano ed i suoi ritratti eseguiti dagli artisti tedeschi con cui era in contatto.
Tra questi dipinti, è esposto (in forma di copia perché l’originale è a Francoforte) il ritratto più famoso, realizzato proprio da Tischbein e ripreso in epoca moderna da Andy Warhol. Rappresenta Goethe in un momento di riposo durante una passeggiata nella campagna romana.
Installazione “Foglie di Pietra”
Lasciata la Casa di Goethe, riprendiamo il cammino su Via del Corso, lasciando Piazza del Popolo alle nostra spalle. Di strada per arrivare alla nostra prima deviazione, incontreremo un’installazione artistica molto particolare.

Ci troviamo davanti al negozio Fendi, in Largo Carlo Goldoni: qui due alberi di bronzo sorreggonno un enorme blocco di marmo scolpito ed altri elementi più piccoli.
È l’opera dell’artista piemontese Giuseppe Penone, maestro dell’arte povera, realizzata su commissione dell’azienda Fendi: vuole essere una rappresentazione dell’unione esistente tra la natura (gli alberi) e la cultura (gli elementi che ricordano i reperti archeologici della città).
Trinità dei Monti
Dopo questo tuffo nell’arte moderna, siamo pronti per la nostra prima deviazione da Via del Corso? Stiamo per vedere uno dei monumenti più noti e suggestivi di Roma: la spettacolare scalinata di Trinità dei Monti.
Inoltriamoci su Via dei Condotti che ha inizio proprio di fronte al negozio Fendi: scorgeremo già da lontano questo notissimo monumento.
Fontana della Barcaccia
Quando arriveremo ai piedi della scalinata in Piazza di Spagna, anche se il nostro sguardo sarà catturato dalla prospettiva della scala, soffermiamoci però a guardare la Fontana della Barcaccia (ai primi di marzo 2025 era in restauro): è una fontana costruita da Pietro Bernini (padre di Gian Lorenzo) tra il 1626 ed il 1629.
È curiosa, perché collocata più in basso rispetto alla sede stradale e ciò per risolvere un problema di pressione dell’acqua che non era sufficiente a generare zampilli. La forma di barca è stata scelta per giustificare il fatto che potesse essere immersa nell’acqua e si ispira anche ad un fatto storico: nel 1598, a causa di un’alluvione, le barche riuscirono ad arrivare fino a questo luogo.
Ed ora, godiamoci la meraviglia di Trinità dei Monti: una scenografia che lascia a bocca aperta, non solo noi ma tutti i turisti che vogliono farsi le foto sulle scale. E ci vorrà quindi molta pazienza per riuscire ad avere quell’attimo in cui intorno a noi avremo il minor numero possibile di persone.
Chiesa di Santa Maria in Via
Torniamo su Via del Corso e camminiamo per circa 5 minuti prima della prossima deviazione, Largo Chigi. Qui svolteremo a sinistra e da questo punto già vedremo la nostra prossima tappa.
È la Chiesa di Santa Maria in Via. Che cos’ha di particolare questo edificio sacro? Devi sapere che al suo interno c’è un pozzo di acqua miracolosa la cui storia risale addirittura al Medioevo.
Accediamo quindi alla Cappella della Madonna del Pozzo e ti racconterò il prodigioso fatto.
Nel luogo dove ci troviamo ora, sorgevano nel 1200 le stalle del Cardinale Pietro Capocci: nella notte tra il 26 ed il 27 settembre 1256, le acque del pozzo all’interno delle stalle strariparono portando in superficie una tavoletta di ardesia con l’effigie della Madonna. Proprio quella tavoletta che ora è collocata al centro dell’altare di fronte a noi.
L’evento fu ritenuto miracoloso perché nel momento in cui il cardinale prese tra le mani la tavoletta, le acque si calmarono e rientrarono nel pozzo.
Sull’altare troverai un distributore di bicchieri di carta dal quale prenderne uno per attingere un sorso d’acqua dal piccolo rubinetto. La devozione per quest’acqua è davvero forte e ti potrà capitare di vedere persone che arrivano con una propria bottiglia per portarla a casa, magari ad un parente malato.
Cosa visitare a Roma: quarto giorno
Il quarto giorno a Roma è stato dedicato ad una passeggiata in compagnia di amici che qui risiedono. E cosa c’è di meglio che visitare una città con chi la conosce bene e la vive quotidianamente?
Per la giornata di oggi quindi ti racconterò un itinerario un po’ insolito, da Piazza del Popolo fino a Piazza San Pietro attraverso il centro storico di Roma. Un tour che non trovi sulle guide turistiche che ci permetterà di vedere alcuni particolari di cui non avevo mai letto nulla da nessuna parte oltre che a monumenti famosi.
Mausoleo di Augusto e Ara Pacis
Partiamo di nuovo da Piazza del Popolo dove ci diamo appuntamento al mattino ma questa volta, invece di inoltrarci per Via del Corso prendiamo Via di Ripetta, la via alla destra della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli (quella di destra guardando le chiese).
Via di Ripetta è una via che è stata creata nel 1500 su una strada ancora più antica: percorrendola infatti passeremo vicino al Mausoleo di Augusto, la cui costruzione iniziò nel 28 a.C., il monumento funerario ad Ottaviano Augusto.
Da giugno 2022 non è purtroppo visitabile per permettere i lavori di rifacimento della Piazza Augusto Imperatore.
Di fronte al mausoleo, sul lato destro della via, possiamo vedere la moderna struttura del Museo dell’Ara Pacis realizzato con tutti gli accorgimenti per poter conservare al meglio l’antichissimo altare, l’Ara Pacis.
Proseguiamo a camminare su Via di Ripetta che dopo un po’ diventerà Via della Scrofa: qui, al n. 117 potremo vedere una targa che ricorda i diversi soggiorni di Torquato Tasso nel palazzo.
Torre della Scimmia
All’incrocio con Via dei Portoghesi svoltiamo a destra e subito vedremo poco lontano la curiosa Torre della Scimmia, visibile solo dall’esterno. Sulla cima di questa torre ci sono una statua della Madonna ed una lampada: da dove arriverebbe quindi il nome?
Si tratta di una vecchia storia che non si sa bene se sia realtà o leggenda ma è particolare e mi ha incuriosito.
Narra che in un passato lontano la coppia proprietaria dello stabile teneva con sè come animale da compagnia una scimmietta. La bestiola si ingelosì quando nacque il figlio della coppia al punto da prenderlo dalla culla, uscire dalla finestra ed arrampicarsi fino alla cima della torre.
Il padre, terrorizzato, pregò la Madonna affinché salvasse il bambino: la scimmia, come per miracolo, ridiscese riportando il bambino sano e salvo. Il genitore fece quindi un voto alla Madonna: sulla cima della torre sarebbe sempre rimasta accesa una lampada davanti alla statua della Madonna.

Sembra che ancora oggi il proprietario dello stabile abbia in contratto questo vincolo: non ti saprei dire se è ancora così perché ci sono passata di giorno e non ho notato che la lampada fosse accesa.
Chiesa di San Luigi dei Francesi
Ritorniamo sui nostri passi per riprendere Via della Scrofa: al fondo di questa strada sbucheremo su Piazza Luigi dei Francesi dove sulla nostra destra troveremo la chiesa di San Luigi dei Francesi. Qui sono esposte ben tre opere del Caravaggio.
Sono tre quadri che, da sinistra verso destra, rappresentano scene della vita dell’apostolo Matteo: la Vocazione di San Matteo (cioè la chiamata da parte di Gesù), San Matteo e l’angelo (dove il santo viene raffigurato mentre scrive il suo Vangelo con l’angelo che sembra suggerirgli cosa scrivere) e il Martirio di San Matteo.
Con ancora negli occhi le immagini dei quadri caravaggeschi usciamo dalla chiesa e giriamo subito a destra in Via del Salvatore costeggiando così Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica. Pochissimi passi ci separano da uno dei luoghi simbolo di Roma, Piazza Navona.
Piazza Navona
Da Piazza Madama imbocchiamo la Corsia Agonale e ci troveremo al cospetto della Fontana dei Quattro Fiumi, opera di Gian Lorenzo Bernini, nel centro della piazza.

Alle spalle della fontana vediamo la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, una meraviglia barocca che volevo visitare ma non ho potuto in quanto c’era una celebrazione in corso. Sono però riuscita almeno a contemplare la meravigliosa cupola tutta affrescata.
Venendo via da Piazza Navona svoltiamo in Piazza di Tor Sanguigna: da qui riusciamo a vedere alcuni resti dello stadio di Domiziano. È sorprendente vedere come l’antica Roma fosse molto più in basso rispetto alla sede stradale attuale.
Secoli di storia stratificati!
Chiesa di Santa Maria della Pace
Procediamo nel nostro cammino attraverso Via di Tor Sanguigna, Via Febo, Vicolo della Pace e Via della Pace: questo percorso tra vie antiche ci regalerà degli scorci meravigliosi.
Il primo strettissimo tratto di Via della Pace costeggia la Chiesa di Santa Maria della Pace al cui interno, sulla parete della Cappella Chigi (la prima alla destra del portale di ingresso) potremo ammirare l’affresco delle “Sibille” realizzato da Raffaello tra il 1514 ed il 1515.
Come nel caso dei quadri di Caravaggio, anche qui possiamo vedere l’opera di un famoso pittore in modo gratuito. Non è una cosa eccezionale?
Campo de’ Fiori
Il nostro percorso tra vie nascoste e poco conosciute prosegue con Via di Parione e Vicolo Savelli. La nostra meta ora è arrivare a Campo de’ Fiori, una piazza che dal 1869 ospita il mercato.
Percorriamo quindi un breve tratto di Corso Vittorio Emanuele ed attraverso Piazza della Cancelleria entriamo nella piazza dove al centro è collocata il monumento a Giordano Bruno che proprio qui fu bruciato sul rogo nel 1600 dopo essere stato accusato di eresia dal tribunale dell’Inquisizione.
Con il mercato aperto, Campo de’ Fiori risulta caotica e non è quasi possibile vedere come sia la piazza: è però certo un’occasione di osservare la vita quotidiana del luogo.
Piazza Farnese
Lasciamo la piazza e percorrendo Via dei Baullari arriviamo in Piazza Farnese dove le due fontane presenti a sinistra ed a destra sono state costruite utilizzando due vasche provenienti dalle terme di Caracalla.
Di fronte a noi avremo invece l’elegante Palazzo Farnese, attualmente sede dell’Ambasciata di Francia.
Sguardi insoliti su Roma
Inoltriamoci ora lungo la Via di Monserrato, la strada a destra guardando l’ambasciata: mentre percorreremo questa via, buttiamo il nostro sguardo all’interno dei portoni aperti. Riusciremo infatti a vedere degli splendidi cortili..
Restiamo anche vigili con lo sguardo per cogliere gli innumerevoli particolari che qua e là fanno capolino sui muri: ad esempio, al civico 125 potremo vedere l’effigie di una Madonnina con Bambino circondata da angioletti scolpiti.
Un altro punto molto suggestivo di questo percorso lo avremo quando Via di Monserrato e Via del Pellegrino si congiungono dando vita ad una piazzetta: spostiamoci poco più in là e voltiamoci per vedere questo graziosissimo scorcio.
La nostra passeggiata prosegue percorrendo Via Giulia: una via già importante nel medioevo e dove si incontra (al nr 85) una casa con un’iscrizione dedicata all’artista Raffaello.
L’iscrizione è incisa sull’architrave delle finestre dalle persiane verdi del primo piano e recita:
Possedeva Raf. Sanzio nel MDXX
Un mistero, perché pare che storicamente lui non ci abbia mai vissuto.
San Giovanni Battista dei Fiorentini
Poco oltre, sulla sinistra, incontreremo un’altra meravigliosa chiesa: è la Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini. Qui è seppellito Francesco Borromini, famoso architetto dell’epoca barocca che lavorò prevalentemente a Roma.
Verso San Pietro
Da Piazza dell’Oro sulla quale si affaccia la basilica, accediamo a Via Acciaioli e svoltiamo a destra dirigendoci verso Corso Vittorio Emanuele II. Quindi attraversiamo il maestoso Ponte Vittorio Emanuele II dal quale già possiamo vedere sullo sfondo la cupola della Basilica di San Pietro.
Se questa è la tua prima volta a Roma e non hai ancora mai visto la spettacolare piazza San Pietro, sentirai l’emozione salire perché ormai manca davvero poco a mettere i piedi in uno dei luoghi più visti del mondo.
Continuiamo quindi dritti davanti a noi, lungo Via San Pio X fino ad incrociare Via della Conciliazione: da qui non ci sono più possibilità di errore. Già vediamo la Basilica di San Pietro ed il colonnato che abbraccia la piazza: ci basterà accelerare il passo per giungere sul sagrato.

Cosa visitare a Roma: quinto giorno
Nell’ultimo giorno di soggiorno a Roma, ho concentrato un paio di visite a luoghi di cui avevo visto qualcosa su Instagram… e sono andata a buttare la monetina nella Fontana di Trevi per assicurarmi un ritorno a Roma.
Passetto di Borgo
Iniziamo con la visita al Passetto di Borgo: una visita guidata che avevo prenotato qualche giorno prima della partenza per Roma. Il Passetto è il passaggio sopraelevato sulle mura che collega il Vaticano a Castel Sant’Angelo.
Ero curiosa di visitarlo da quando lessi il libro di Dan Brown “Angeli e demoni” dove per la prima volta leggevo della sua esistenza. Così quando ho scoperto che era stato di recente aperto al pubblico mi sono organizzata per prenotarne la visita guidata ed inserirla nel mio tour di scoperta di Roma.
La visita si è rivelata istruttiva ed interessante, grazie anche ad una guida molto preparata storicamente che ha raccontato le vicende di Roma partendo dalla caduta del Sacro Romano Impero (anno 476).
Il muro di cinta su cui corre il Passetto fu fatto edificare dal re ostrogoto Totila nel 6° secolo: il Passetto è lungo 800m ma non si percorre interamente in quanto una parte è all’interno della Città del Vaticano. Durante la visita vedrai che c’è proprio una netta separazione con un cancello.
Il Passetto è parzialmente coperto: nella parte interna è un corridoio in certi punti molto stretto dove passa una sola persona ma il soffitto è alto e sui lati ci sono le antiche feritoie che guardano sull’esterno.
Nella parte scoperta la larghezza del passaggio è più ampia e sarà emozionante vedere da un lato la cupola di San Pietro e dall’altra Castel Sant’Angelo.
La visita finisce nel Bastione San Marco di Castel Sant’Angelo dove si viene accolti in una sala nella quale viene proiettato un filmato informativo sul Passetto e sui cimeli presenti in questo ambiente.
Castel Sant’Angelo
Il biglietto che avevo scelto per la visita al Passetto di Borgo era valido anche per l’accesso al Castel Sant’Angelo. Non era però inclusa una visita guidata ed ho quindi fatto il giro nella fortezza in autonomia e con qualche breve accenno dato dall’accompagnatrice prima di salutare il gruppo.
Innanzitutto sapevi perché Castel Sant’Angelo si chiama così? Ecco, io l’ho scoperto solo durante questa visita: l’edificio era nato come mausoleo per l’imperatore Adriano (si chiamava infatti Mole Adriana) e qui furono tumulate le sue ceneri e quelle dei membri della sua famiglia.
Secoli dopo, intorno all’anno 590, scoppiò un’epidemia di peste e fu portata in processione l’effigie della Madonna per chiedere la fine della pandemia: durante l’evento Papa Gregorio I vide, in cima alla Mole Adriana, l’arcangelo Michele pulire dal sangue la spada insanguinata e riporla nel fodero.
Il Papa considerò questo un gesto propizio: la pestilenza infatti finì e l’edificio prese il nome definitivo di Castel Sant’Angelo.
Il percorso di visita è indicato con frecce e cartelli: sicuramente non devi perdere la salita alla terrazza per avere una splendida vista su Roma ed il passaggio nel “Cortile dell’Angelo” dove è esposta la statua in marmo dell’arcangelo Michele che fu sostituita nel 1752 da quella visibile attualmente in cima al castello.
Prima di allora, ci sono state altre statue dell’arcangelo che si sono avvicendate ma solo questa è stata conservata.

Ponte Sant’Angelo
Di fronte all’ingresso di Castel Sant’Angelo, vedremo questo bellissimo ponte che permette di attraversare il Tevere. Così come lo vediamo ora è un rifacimento del 1882 ma un ponte in questo punto era già esistente a partire dall’anno 136: era stato fatto costruire dall’imperatore Adriano per poter accedere al suo mausoleo ed aveva il nome di ponte Elio (da uno degli altri nomi dell’imperatore Adriano).
L’attuale ponte presenta dieci statue raffiguranti dieci angeli, ognuno dei quali regge un simbolo della Passione di Cristo.

Fontana di Trevi
Cosa c’è da dire su questa monumentale fontana attorno alla quale si assiepano centinaia di turisti? È senz’altro meravigliosa: l’acqua azzurra del bacino che contrasta con il bianco delle sculture e la dimensione imponente la rendono inconfondibile.
Se vuoi fotografarla senza persone davanti, armati di santa pazienza ed avanzando pian piano, in coda come ad una cassa del supermercato, riuscirai a guadagnare un posto in prima fila.
La Piazza di Trevi su cui si affaccia, quasi non la noti talmente è inondata di persone e perché si è concentrati sulla fontana, lì dal 1762 e recentemente restaurata.
Area archeologica Vicus Caprarius
A pochi passi dalla Fontana di Trevi, in un piccolo vicolo, troviamo un luogo particolarissimo: è un’area archeologica che è stata scoperta una ventina di anni fa, durante dei lavori in un ex cinema.
Il percorso di Vicus Caprarius si svolge su passerelle in metallo che ci permettono di vedere la muratura di un antico caseggiato, quindi la struttura di un condominio dell’antichità, e la sua trasformazione in una “domus” ossia una casa signorile.
Quest’area archeologica è anche chiamata Città dell’Acqua in quanto sono visibili il serbatoio e le vasche dell’acqua che rifornivano l’abitazione: la stessa acqua, tramite tubature, arriva fino alla fontana di Trevi.
Una sezione, poi, comprende oggetti di uso quotidiano rinvenuti durante gli scavi.
È una visita che si può fare in autonomia perché ci sono numerose pannelli esplicativi lungo tutto il percorso ma, dovessi tornare, mi piacerebbe molto partecipare ad una visita guidata che mi farebbe senz’altro apprezzare di più l’esposizione.
Cosa visitare a Roma: l’infografica
Non dimenticare di scaricare l’infografica di Roma per avere sempre con te l’itinerario:
Visitare Roma – Informazioni pratiche
Mezzi pubblici a Roma
La rete di trasporti pubblici a Roma è capillare. La metropolitana ha corse frequenti mentre con i bus ed i tram, specie di domenica, ho sperimentato ritardi anche notevoli. Nel complesso però sono utili per accorciare le distanze.
Tra le diverse tipologie di biglietto esistenti a Roma, dovendomi fermare così tanti giorni, ho preferito la Carta Integrata Settimanale (CIS). Costa 24,00€ e mi ha permesso di usufruire dei mezzi ogni volta che mi servivano. Basta solo ricordarsi di passare il biglietto sull’apposito lettore tutte le volte che si sale sul mezzo di trasporto.
L’ho acquistata alla biglietteria automatica presente nelle stazioni della metropolitana dove puoi pagare sia in contanti che con carte.
Se ti fermerai a Roma per meno giorni ma sai che utilizzerai spesso i mezzi pubblici, potresti pensare di utilizzare le carte da 24 ore (7,00€), 48 ore (12,50€) o 72 ore (18,00€).
Se invece pensi di usare sporadicamente il trasporto pubblico, il biglietto base è il Biglietto Integrato a Tempo (BIT) che costa 1,50€ ed è valido per 100 minuti dalla prima timbratura. Trovi tutte le tipologie di biglietti acquistabili a Roma nel sito dell’ATAC, la compagnia che gestisce i trasporti pubblici della città.
Card turistica di Roma
Mentre cercavo la tipologia di biglietto più adatta alle mie esigenze, ho scoperto che esiste anche il Roma Pass: una carta turistica (in versione da 48 o 72 ore) che unisce l’utilizzo illimitato dei mezzi pubblici a vantaggi per l’acquisto dei biglietti museali. Non l’ho provato personalmente perché mi fermavo in città più di 72 orema mi è sembrata molto valida come offerta.
Dove mangiare a Roma
Stay tuned perché uscirà un articolo dedicato
Dove alloggiare a Roma
Fermarsi a Roma per più giorni incide notevolmente sui costi di questo viaggio, complice anche un’elevata tassa di soggiorno che varia, in base alla tipologia di struttura, dai 3,00€ ai 10,00€. Ho cercato di contenere le spese affittando per 6 notti un appartamento (S&M Guest Home) che avevo prenotato su Booking a novembre 2024 approfittando delle offerte Black Friday. Come già saprai, organizzandosi per tempo è in genere più semplice trovare il posto ideale per soggiornare spendendo meno.
La tassa di soggiorno applicata all’appartamento è stata di 6,00€ al giorno a persona mentre la quota giornaliera per il solo affitto era di 114,00€. In quanto famiglia di 3 persone con cane dove mia figlia con 14 anni è ormai considerata adulta nella maggior parte delle strutture (e spesso per il cane viene richiesto un supplemento), considero questa cifra onesta (facendo i matematici “conti della serva”, a persona abbiamo pagato 44,00€ al giorno).
La posizione di questo appartamento era fantastica: ad equa distanza dalle fermate della metro Linea A “Re di Roma” e “San Giovanni” nonché a tantissime linee di bus che portavano direttamente nelle zone centrali.
Dove parcheggiare a Roma
Tocchiamo un tasto dolente: su consiglio di amici che abitano od hanno abitato a Roma, abbiamo cercato un parcheggio coperto. Purtroppo a loro è successo di ritrovarsi danneggiata l’auto parcheggiata per strada e mi hanno quindi sconsigliato di lasciarla all’aperto.
Diverse autorimesse che ho contattato richiedevano di lasciare le chiavi dell’auto. Abbiamo quindi optato per il Park Giolitti in Via Giolitti 267, vicino alla Stazione Termini la cui prenotazione l’ho potuta effettuare comodamente online attraverso il portale My Parking. Costo per 6 giorni: 117,00€
Ci tengo a sottolineare che entrambi questi suggerimenti non sono un’affiliazione né un adv: te ne ho voluto parlare perché per noi sono stati davvero un’ottima soluzione per il soggiorno a Roma.
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Roma è una di quelle città in cui bisogna ritornare tante e tante volte: ci sono così tante cose da vedere che è impossibile farlo in una volta sola! Ci sono stata solo una volta qualche giorno e di quello che hai raccontato ho visto solo il Gianicolo, Castel Sant’Angelo, l’Isola Tiburtina. Le uniche entrate fatto sono stati i Fori Imperiali con il Colosseo e il Vaticano. Dovrò assolutamente ritornare 🙂
Proprio così, come tutte le grandi città.
Questa volta ho tralasciato i luoghi dove ero stata anni addietro, come San Pietro ed i Musei Vaticani che richiedono inoltre quasi una giornata intera per una visita ben fatta.
Ce l’avevo in lista ma alla fine non ce l’ho fatta a vedere il Colosseo all’interno: la prossima volta partirò proprio da lì.