Una delle cose che più mi piacciono delle vacanze in Romagna è la possibilità di raggiungere meravigliosi posti dell’entroterra in mezz’ora o poco più. Ciò mi permette di fare nuove scoperte in mezza giornata senza dover rinunciare al pranzo (od alla cena) in hotel. Se anche a te piace fare gite brevi, continua a leggere per sapere cosa vedere a Longiano!

Longiano è una graziosa località dell’Emilia Romagna che nel 2005 ha ricevuto la Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico ed ambientale che il Touring Club Italiano riconosce ai borghi con meno di 15.000 abitanti impegnati nel valorizzare il proprio territorio.
Sorge ad una ventina di km da Gatteo Mare. Lo si raggiunge in meno di mezz’ora attraverso strade provinciali che si snodano attraverso un paesaggio bucolico mozzafiato. Durante il tragitto, mi sarei fermata non so quante volte per impugnare la macchina fotografica e immortalare quella meraviglia davanti ai miei occhi. Purtroppo però non ci sono spazi dove poter sostare.
Una volta arrivata a Longiano, grazie al navigatore ho subito trovato l’area di parcheggio che avevo individuato sulla mappa scaricata dal sito del Comune. Al mio arrivo, intorno alle 9.15, il paese è quasi deserto e con facilità trovo posto per l’auto. Un posto all’ombra e penso a quanta fortuna ho (salvo poi ricredermi a mezzogiorno quando recupero l’auto in pieno sole!).
La mia prima tappa è recarmi all’Ufficio Informazioni Turistiche al n. 2 di via Porta del Girone, proprio ai piedi del Castello Malatestiano. Dal parcheggio in Piazza XI Ottobre 1944 salgo verso sinistra lungo Via Guglielmo Oberdan e giro a sinistra su Piazza Tre Martiri. Quindi proseguo diritto su Via Borgo Fausto. La percorro fino a trovare, sulla mia destra, l’Oratorio Barocco di San Giuseppe che ospita il Museo d’Arte Sacra (chiuso nei giorni feriali). Attraverso la strada ed ha inizio il tratto acciottolato di Via Porta del Girone e subito trovo l’UIT. Qui mi faccio spiegare dalla gentile impiegata da dove posso salire per raggiungere il Castello.
Cosa vedere a Longiano: il Castello Malatestiano
Inizia così la mia salita verso l’imponente rocca. Un breve cammino di cinque minuti mi porta alla Piazza Malatestiana dove sorgono il Castello e la sua torre. La costruzione viene nominata in antichi documenti già nel 1059; distrutta nel 1198 e poi ricostruita, nel XIII secolo fu residenza della dinastia dei Malatesta, signori di Rimini.
Sulla parete di mattoni rossi alla mia sinistra, è posta una targa in memoria di un personaggio citato nella Divina Commedia di Dante (Purgatorio-Canto XIV-verso 106): si tratta di Federigo Tignoso, un nobile di Longiano che nel 1199 guidò i suoi concittadini (la “sua brigata” come viene riportata nel verso dantesco) a prestare giuramento di fedeltà a Rimini. Nell’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, mi fa piacere avere questa occasione che me lo ricorda.

Oltrepasso il cancello e mi ritrovo nella Corte del Castello: un cortile che si affaccia sul paese di Longiano. Sul parapetto è stata posta una statua di bronzo realizzata nel 1977 dallo scultore Ilario Fioravanti, la “Ragazzina sulle mura” che raffigura una ragazzina seduta. Sempre nel cortile, sulla sinistra entrando, si trova una vasca veneziana, simbolo del periodo in cui Longiano fu dominato dai veneziani dal 1503 al 1506.
Arte nel Castello Malatestiano
Attualmente, il Castello ospita la Fondazione Tito Balestra. Non puoi perdere la visita alle opere d’arte qui raccolte se sei un appassionato di arte moderna!
Tito Balestra è un poeta e scrittore nato a Longiano nel 1923 e qui deceduto nel 1976. Ha scritto poesie ed articoli giornalistici per diverse riviste. Il suo primo libro è stato pubblicato nel 1974, a cui ne sono succeduti altri tre.

Prima di venire in visita qui, non conoscevo questo poeta neanche di nome. Sono uscita dopo il giro nel castello veramente sorpresa per le opere esposte. Opere che Tito Balestra ha collezionato durante la sua vita grazie ai rapporti di amicizia con artisti che gli facevano avere le loro realizzazioni artistiche. Visitando la mostra si possono infatti vedere, oltre a dipinti di numerosi artisti del Novecento (ed alle linoleografie fatte da lui), le lettere di accompagnamento che gli venivano scritte.
Passando di sala in sala, si ammirano anche gli interni del Castello, in particolare la Sala dell’Arengo con lo splendido soffitto a cassettoni “trompe l’oeil”. E’ realizzato con cura e veramente il colpo d’occhio ti fa pensare a stucchi in rilievo!

Suggestivo è il passaggio esterno del secondo piano che permette di uscire sul terrazzo esterno. Facendo vagare lo sguardo tra una colonna e l’altra, è possibile “abbracciare” le colline ed il paese. Rivedo i paesaggi che ho ammirato mentre venivo qui e finalmente posso fare click!
Una volta terminata la visita del Castello, sono ritornata sulla Piazza Malatestiana: una terrazza belvedere con delle caratteristiche panchine ed una fontana.
Ho lasciato la piazza percorrendo il Vicolo Malatestiano che costeggia il cortile del Museo del Territorio, attualmente chiuso: peccato, perché deve essere molto interessante da vedere poiché raccoglie attrezzi ed oggetti di uso comune dal 1600 ai tempi nostri.
Cosa vedere a Longiano: le Chiese
La Collegiata di San Cristoforo
Mi avvio verso il parcheggio ripercorrendo a ritroso Via Porta del Girone, con le graziose casette che la incorniciano sulla sinistra, e Via Borgo Fausto fino ad incontrare, sulla destra, la Collegiata di San Cristoforo. Questa chiesa, edificata alla fine del 1600 su una precedente che esisteva da poco prima dell’anno mille, presenta un interno semplice che invita alla preghiera. Il mio sguardo è stato catturato dalla statua di San Cristoforo, collocata vicino all’altare.




Conosci la leggenda di San Cristoforo? È considerato il protettore dei viaggiatori in quanto si narra che, per la sua forza fisica e la statura gigantesca, aiutasse i viandanti ad attraversare un fiume impetuoso.
Una volta gli si presentò un bambino a chiedergli aiuto per guadare il fiume: il gigante se lo caricò sulla spalle ed iniziò l’attraversamento del corso d’acqua. Il peso del bambino si faceva però man mano più pesante: quando il gigante uscì sull’altra sponda del fiume, il fanciullo gli rivelò di essere Gesù. Ed il peso che il gigante aveva dovuto sostenere rappresentava il mondo intero.
Il Santuario del Santissimo Crocifisso
Continuando su Via Borgo Fausto in direzione del mio parcheggio, arrivo su Piazza Tre Martiri al fondo della quale si staglia la scalinata che conduce al Santuario del Santissimo Crocifisso. Consacrata nel 1764, la chiesa è dedicata al Crocifisso duecentesco dipinto su tela ed applicato su tavola di legno custodito nella nicchia posizionata nell’abside.
Ricco di decorazioni neoclassiche, il Santuario conserva anche il frammento di un affresco di scuola riminese datato XIV secolo, unico residuo della precedente chiesa costruita tra il XIII ed il XIV secolo. L’affresco raffigura la Madonna con il Bambino ed è stato posto al di sopra della teca contenente la statua di San Giuseppe, quasi a voler riunire la famiglia di Gesù. Trovi questo affresco in un passaggio laterale sulla destra andando verso l’altare.
Mentre mi portavo all’uscita, sono rimasta incuriosita dall’affresco sopra l’ingresso principale: rappresenta l’evento prodigioso del 6 maggio 1493 che fece nascere la devozione al Santissimo Crocifisso. I cittadini di Gambettola (un comune vicino a Longiano) avevano donato ai frati della zona riuniti in Capitolo una vitella: entrando nel convento, l’animale si inginocchiò davanti al Crocifisso esposto nel chiostro e rimase in posizione di venerazione fino a quando non ricevette la benedizione dal Padre Superiore. I fedeli che assistettero a questo evento, portarono successivamente in processione l’immagine del Crocifisso che venne quindi spostato all’interno della chiesa.

Cosa vedere a Longiano: il Teatro Petrella
Esco dal Santuario e la calura mi avvolge. È quasi mezzogiorno ed io devo ritornare in hotel ma allungo ancora il passo verso il Teatro Petrella. Un piccolo teatro che posso vedere solo dall’esterno ma che deve essere molto suggestivo in quanto nonostante le dimensioni, è dotato di platea, due ordini di palchi ed un loggione, come posso leggere nel sito del Comune di Longiano. Di fronte al teatro è collocata la statua della “Dama della Commedia dell’Arte” realizzata dall’artista Domenico Neri.

Ora devo proprio andare: l’auto, sotto il sole, ha raggiunto i 40 gradi. Tenendo il volante rovente con difficoltà, metto in moto, saluto mentalmente questo borgo e mi avvio verso Gatteo Mare dove marito e figlia mi attendono.
Cosa vedere a Longiano – Indicazioni pratiche
Come arrivare a Longiano
Dall’autostrada A14, uscire al casello Valle del Rubicone e quindi percorrere la SP33 in direzione Gatteo (attenzione, non Gatteo Mare!) quindi proseguire verso Savignano del Rubicone. Da qui seguire le indicazioni per Montilgallo e Longiano. Si entrerà nel paese percorrendo la SP40 ed occorrerà girare a sinistra su Via Circonvallazione. Proseguendo diritto si incontra sulla destra l’area di parcheggio gratuito di Piazza XI Ottobre 1944.
Dove parcheggiare a Longiano
Oltre all’area di Piazza XI Ottobre 1944, c’è anche il parcheggio di Piazza Giovanni Racca, raggiungibile da Piazza Tre Martiri scendendo verso Via Giovanni XXIII e seguendo il cartello indicante l’area di sosta
Il Castello di Longiano
È aperto dal martedì alla domenica e festivi con orario 10.00-12.00 e 15.00-19.00. Nel mese di agosto dalle 16.00 alle 20.00. Il costo del biglietto intero è di 7,00€. Sono inoltre previste riduzioni per categorie e fasce di età diverse che ti consiglio di verificare direttamente nel sito ufficiale della Fondazione Tito Balestra

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GRAZIE x le chicche che mi hai dato molto utili ci devo portare un gruppo grazieee
Grazie mille a te. Mi fa veramente piacere esserti stata d’aiuto