Cosa vedere a Peschiera del Garda in 90 minuti

Un itinerario che in poco tempo ti porterà a vedere tre stupendi punti panoramici ed i particolari di questo borgo da vedere assolutamente

Si può visitare Peschiera del Garda in meno di due ore? Assolutamente sì!

Immagino che tu ti stia chiedendo perché dovresti vedere questa città sul lago di Garda in così breve tempo. Ho pensato che come succede a me di fare una breve sosta durante il viaggio, possa capitare anche a te.

Con questo itinerario riuscirai a vedere gli angoli più belli di Peschiera del Garda e potrai far diventare una semplice pausa l’occasione per scoprire un nuovo stupendo pezzetto di mondo.

Inoltre, 90 minuti sono il tempo di sosta concesso con disco orario nell’area di parcheggio a due passi dalla porta di accesso alla città.

Ed ora, spalanchiamo la finestra sul borgo di Peschiera del Garda: hai voglia di affacciarti?

Pulsante per portarsi alla sezione delle informazioni pratiche

La visita di Peschiera del Garda

Informazioni su Peschiera del Garda

Innanzitutto, sappi che ci troviamo sulla sponda veneta del lago di Garda, in provincia di Verona.

Peschiera del Garda è una cittadella fortificata le cui origini risalgono a metà del Cinquecento. Le sue mura sono dal 2017 Patrimonio dell’Umanità Unesco.

La prima cosa del centro storico che mi ha colpito è stata, guardandola sulla cartina, la sua posizione. Come un’isola pentagonale tra il fiume Mincio (il fiume emissario) ed il lago di Garda. Quasi una porta che mette in collegamento i due specchi d’acqua.

Cosa vedere a Peschiera del Garda?

Iniziamo il nostro itinerario. Poiché voglio in particolare farti vedere i tre punti panoramici che ho scovato, lo suddividerò in tre parti, descrivendoti i luoghi interessanti da vedere tra un belvedere e l’altro.

Primo punto panoramico – Stabilimento di Artiglieria

L’ingresso nel borgo avviene attraverso Porta Verona. Per arrivare qui percorreremo il ponte di Via Venezia.

Peschiera del Garda la porta di accesso alla città Porta Verona
Porta Verona

I fiori colorati che decorano la ringhiera del ponte sono un vivace contrasto con le possenti ed austere mura esterne, segno del passato in cui la città era una cittadella militare. Alla nostra destra vedremo infatti il Bastione di San Marco, il cui noto simbolo (il leone) è raffigurato a grandi dimensioni sulla Porta Verona.

Varchiamo finalmente la porta: appena saremo al di là, a sinistra, vedremo aprirsi il cortile dello Stabilimento di Artiglieria. L’edificio che lo ospitava è quello di destra: ora è la sede della biblioteca comunale e di altri uffici.

Sulla sinistra c’è il Museo della Pesca e delle tradizioni lacustri: io non ho avuto modo di vederlo ma ho letto nelle recensioni su Google che merita una visita per approfondire la conoscenza della vita di coloro che hanno abitato ed abitano queste sponde.

Dal cortile parte una scalinata acciottolata che ci condurrà a vedere il primo punto panoramico. In cima troveremo infatti un giardino dal quale ci affacceremo sul fiume Mincio e potremo abbracciare con lo sguardo una grande porzione dei bastioni.

Secondo punto panoramico – Giardino di Viale Cordigero

Torniamo indietro e riportiamoci su Via Venezia, attraversando dall’altro lato della strada. L’enorme edificio sulla destra è la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato.

Ci inoltriamo ora nel Parco Catullo: è un viale alberato al termine del quale troveremo la cancellata di un giardino. Entriamo perché è da qui che saliremo al secondo punto panoramico.

Secondo te, in che direzione guarderemo stavolta? Ebbene sì, da qui avremo una splendida vista sul lago di Garda ma anche sulla confluenza del fiume.

Peschiera del Garda panorama sul lago dal giardino di Viale Cordigero
Panorama sul lago di Garda

Anche qui dobbiamo salire alcuni gradini ma ormai ci abbiamo preso gusto, considerata la ricompensa per gli occhi!

Terzo punto panoramico – Belvedere dal Ponte dei Voltoni

Riprendiamo il cammino ed attraversiamo il ponte di Viale Cordigero: potremo ora inoltrarci nei caratteristici vicoletti del centro. Giriamo subito a sinistra e percorriamo Via Dante, arrivando così in Piazza San Marco.

Qui non possiamo fare a meno di allungare il passo fino a bordo fiume: le barchette che oscillano sull’acqua ed i fiori a decorare il parapetto regalano un’immagine che ti entrerà nel cuore. A chiudere la scena, di fronte a noi l’ampio palazzo del Padiglione Grandi Ufficiali mentre sulla nostra destra, l’antico Ponte dei Voltoni risalente al 1556.

Peschiera del Garda il Ponte dei Voltoni dal lungo fiume Mincio
Ponte dei Voltoni

Qui potrai decidere se proseguire lungo l’argine del fiume o ritornare nelle vie all’interno. Io ho preferito la prima opzione, agevolata anche dal fatto che di mattina i dehor dei locali erano vuoti e quindi non disturbavo nessuno con il mio passaggio.

La direzione da prendere è comunque quella verso Piazza Ferdinando di Savoia, una piazza molto ampia che in passato era denominata Piazza d’Armi in quanto qui si addestravano le truppe.

Non ci perderemo la visita della Parrocchia di San Martino Vescovo: una chiesa dedicata a San Martino di Tours, il santo che divise in due il proprio mantello per donarne una parte al povero infreddolito che aveva incontrato. L’episodio è raffigurato sul portale di ingresso della chiesa.

Come la vediamo adesso, è recente in quanto finita di costruire nel 1822. Ma nel 1008 in questo punto sorgeva una pieve, già allora dedicata a San Martino.

Sempre sulla piazza, potrai notare a destra della chiesa i resti dell’antica città di Peschiera, Arilica, esistente già nel periodo romano. Sono venuti alla luce durante degli scavi per lavori edili nel 1974.

Ora ci dirigeremo verso il terzo ed ultimo punto panoramico che voglio farti scoprire. Lasciamoci la chiesa alle spalle e percorriamo verso sinistra la via che vediamo davanti a noi. Questa strada ha comunque il nome di “Piazza Ferdinando di Savoia” e corre sul Ponte dei Voltoni.

Ancora una volta, una gradinata di terra ti porterà al belvedere. Dove guarderanno ora i nostri occhi? Sul fiume Mincio, ma se ti volterai di 180 gradi potrai ammirare uno scorcio stupendo di Peschiera del Garda. Ricordi? È dove siamo passati poco fa quando abbiamo camminato sul bordo del fiume.

Dopo questa nuova “dose” di bellezza, ti basterà proseguire lungo la via e ti ritroverai dopo neanche 200m di fronte a Porta Verona dove questo itinerario si conclude.

Ti è piaciuto questo percorso che abbiamo fatto insieme? Fammelo sapere nei commenti. Secondo me, ti verrà voglia di tornarci con più calma.

Peschiera del Garda – Informazioni pratiche

Come arrivare a Peschiera

Arrivare in questo borgo è davvero facile: dall’autostrada A4 esci a Peschiera. Quindi segui le indicazioni per Peschiera centro. Costeggerai il fiume Mincio sulla SR 249: quando incontrerai la rotonda, prendi la seconda uscita e prosegui diritto. Dopo aver attraversato il ponte gira subito a destra per trovare il parcheggio da cui parte l’itinerario

Dove parcheggiare a Peschiera

Ho trovato molto comodo il piccolo parcheggio di Piazza Marina dove, esponendo il disco orario, puoi sostare gratuitamente per 90 minuti.

Museo della Pesca

È aperto sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. L’ingresso è ad offerta libera. Attenzione: non avendolo visitato personalmente, nei 90 minuti dell’itinerario non ho contemplato questa sosta.

Dove mangiare a Peschiera

Una pausa gustosa a Peschiera del Garda l’ho fatta nel ristorante “Vecchia Marina” in Piazza Marina 4. Qui ho mangiato un piatto di gnocchi tonno e lime davvero strepitosi. Il ristorante è aperto tutti i giorni a pranzo e cena, tranne il martedì.

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo con i tuoi amici:

2 commenti

  1. Peschiera è da un po’ che la vorrei visitare per continuare il mio itinerario dei borghi sul Lago di Garda: mi voglio organizzare per questa estate, alla prima occasione. E magari abbinandolo a Lazise o a Bardolin!

    • Che bella prospettiva quella di un itinerario nei borghi del lago di Garda. Ti auguro di riuscire a vederne il più possibile, magari con più calma rispetto a quanto ho dovuto fare io

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *