Tra fede e storia: il Museo Parrocchiale di Vertova

Il racconto della visita guidata nel cuore del borgo di Vertova, per scoprirne la storia e le tradizioni che culminano con la partecipazione alla Processione del Venerdì Santo

Poter partecipare ad una visita guidata al Museo Parrocchiale ed alla Chiesa di Santa Maria Assunta di Vertova, ha arricchito notevolmente la scoperta di questo borgo a poco più di 20 km da Bergamo.

Ho avuto la fortuna di avere come guida la Signora Elena: una persona gentilissima e molto preparata che con passione, nel poco tempo che abbiamo avuto a disposizione (era un giorno molto particolare per Vertova, in cui fervevano i preparativi per la Processione serale), è riuscita a raccontarmi tantissime informazioni sulla storia del borgo.

Come la devozione a San Patrizio, nata nel Medioevo durante il periodo degli scambi commerciali dei pannilana prodotti dagli abitanti di Vertova con l’Irlanda. Il Santo lo si trova raffigurato nel quadro con la Madonna nel primo altare a destra della chiesa, vestito con gli abiti vescovili. Nello stesso dipinto, è rappresentato anche San Marco, patrono del comune: più avanti ti spiegherò la sua presenza qui.

Ma ora, spalanchiamo la finestra sul Museo Parrocchiale di Vertova: hai voglia di affacciarti?

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Museo Parrocchiale

È un museo di arte sacra al cui interno possiamo vedere una collezione di arredi sacri appartenenti ad epoche diverse e dipinti.

Museo Parrocchiale di Vertova ingresso
Ingresso al Museo Parrocchiale

Mi spiegava la guida che purtroppo, durante l’epoca napoleonica, tante opere sono state portate via dai francesi ed anche se in seguito c’è stata una sorta di restituzione, alcune non sono mai tornate. In questa fase infatti il governo napoleonico cercò di ridare la stessa quantità trafugata ma non gli stessi oggetti.

In uno dei quadri esposti agli inizi del percorso, ritornano le immagini di San Patrizio e di San Marco, come ti ho accennato poco sopra.

Credo che sentir nominare San Marco ti faccia venire in mente, come è successo a me, la città di Venezia. Ed allora perché lo troviamo nel bergamasco?

Dipende da un fatto storico e cioé dalla dominazione della Repubblica di Venezia, conosciuta come la Serenissima, sui territori bergamaschi a partire dal 1427.

Tra le altre opere esposte, mi ha sorpreso molto vedere il quadro della Madonna incinta, la “Madonna del parto”. Io non l’ho mai vista da nessun’altra parte, salvo nei quadri dove viene rappresentato l’incontro tra Maria e la cugina Elisabetta, come mi ha raccontato la mia bravissima guida.

Una sezione del museo che, devo ammettere, mi ha dato da pensare è quella in cui sono presenti opere d’arte che una volta adornavano cappelle ed edifici sacri che ora non esistono più. Non sempre l’arte è stata tutelata come al giorno d’oggi: basta andare indietro anche solo di 50/60 anni e si scopre che per far passare una strada od effettuare altri interventi, si abbatteva ciò che era di ostacolo. Lo stesso succedeva nel caso di una struttura pericolante.

Per fortuna qualcosa è stato conservato, come nel caso della cappella della Trinità: gli affreschi sono stati asportati prima che venisse distrutta e posizionati su una struttura rigida che ricrea la posizione originaria.

Chiesa di Santa Maria Assunta

È uno scrigno di arte e storia, oltre che di fede: come la si vede ora, è frutto dei lavori di ampliamento che ci sono stati tra il Seicento ed il Settecento. Nel corso dell’Ottocento sono poi stati aggiunti gli stucchi dorati.

Un aneddoto che la guida mi ha raccontato e che mi è rimasto impresso riguarda proprio questo particolare: le decorazioni in oro zecchino sugli stucchi potrebbero far pensare ad una popolazione locale ricca. In realtà erano persone modeste pronte a fare sacrifici per abbellire la propria parrocchia.

Durante la visita della chiesa sono rimasta colpita dal Crocifisso di legno che viene usato durante la Processione del Venerdì Santo: è stato realizzato dallo scultore Andrea Fantoni e dal fratello Gian Bettino nel 1725. La sua particolarità è di avere le braccia snodabili, fattore che permette di deporlo dalla croce e distenderlo sulla lettiga con la quale viene portato in processione.

Sono rimasta poi molto stupita quando con la mia guida siamo arrivate davanti all’altare della Madonna del Rosario, un’altra opera dello scultore Andrea Fantoni: mi ha raccontato essere una “Madonna da vestire”.

Ne hai già sentito parlare? Io non conoscevo questa tradizione per cui mi ha sorpreso molto. Si tratta di una struttura di legno dettagliata solo nei punti in vista quindi viso e mani. Il resto del corpo è solo abbozzato in quanto coperto dagli abiti in tessuto.

Ne ha tre a disposizione, tra i quali il più sontuoso è quello utilizzato ad ottobre per la sua festa (7 ottobre). Viene inoltre adornata di gioielli, spesso donati da coloro che si sono rivolti alla Vergine per chiedere una grazia.

Un’altra meraviglia da vedere in questa chiesa, è il coro del Settecento in legno di noce e bosso ricco di decorazioni intagliate. Ritroviamo qui la mano del Fantoni ma anche di un altro artista della zona, Giovan Battista Caniana.

Durante la visita, si passa inoltre nelle due sacrestie.

La nuova, dove il mio occhio è stato rapito dalla statua del Cristo Risorto, anch’essa opera di Andrea Fantoni. Questa statua alta circa due metri, viene esposta sull’altare maggiore per la Pasqua.

La vecchia sacrestia, con una splendida armadiatura in legno che occupa completamente le quattro pareti.

Una visita davvero interessante che ti consiglio di non perdere se andrai a Vertova

Chiesa di Santa Maria Assunta di Vertova particolare del soffitto
Particolare del soffitto

La Processione del Venerdì Santo di Vertova

Dopo aver visitato il Museo Parrocchiale di Vertova e la chiesa, mi sembra doveroso accennare alla Processione del Venerdì Santo: la Paraliturgia prende l’avvio proprio nella chiesa di Santa Maria Assunta e si conclude con la Processione della statua di Cristo morto attraverso le vie del paese.

Sfortunatamente sono arrivata in chiesa troppo tardi e non ho trovato altro posto che nella navata laterale da dove non ho potuto vedere la deposizione di Gesù.

Ho però assistito all’uscita dalla chiesa dei vari gruppi in costume che compongono il corteo e della lettiga portata a braccia su cui è distesa la statua di Cristo.

Tra i vari gruppi che ho visto, ricordo il gruppo dei cresimandi che portavano, su un cuscino rosso, i simboli della Passione: la borsa dei 30 denari di Giuda, il gallo, la corona di spine e la frusta, il martello ed i chiodi, i dadi e la tunica, la lancia.

Nel corteo era poi presente una persona incappucciata con un saio rosso che portava una grande croce di legno (il Crusù): una figura misteriosa, la cui identità è conosciuta solo dal parroco. È un fedele (uomo o donna) che si offre di portare la croce in ringraziamento per una grazia ricevuta o per chiederne una o per espiare una colpa.

Questa persona è accompagnata da un’altra figura, sempre incappucciata ma dalle vesti di colore bianco, che rappresenta il Cireneo (colui che aiutò Gesù a portare la croce verso il Calvario).

Il corteo, dopo aver percorso le vie del borgo, fa ritorno alla chiesa.

Partecipare a questo momento di devozione è anche stato il motivo che mi ha portato a Vertova: il ricordo dell’emozione provata lo custodirò per sempre nella mia memoria.

Processione del Venerdì Santo di Vertova
Processione di Vertova

Museo Parrocchiale di Vertova – Informazioni pratiche

Come arrivare/Dove parcheggiare

  • Per visitare il Museo e la Chiesa, il parcheggio gratuito più comodo è quello “Convento” in Via Convento ang. Viale Rimembranze (su Google Maps lo trovi come “parcheggi comunali convento”). Da qui si arriva alla chiesa seguendo Viale Rimembranze
  • Se cerchi parcheggio per partecipare alla Processione del Venerdì Santo è meglio scegliere un parcheggio più lontano dal centro e dalle vie di passaggio del corteo, come il parcheggio di Via Canale (“parcheggio comunale stazione”) o quello su Via Don B. Ferrari, subito prima di Via Pizzo.

Da questi parcheggi, portarsi alla rotonda di ingresso in città, percorrere Via Roma e proseguire su Via Cardinal G. Gusmini dopo aver superato Piazza San Marco. L’ultimo tratto del percorso sarà una scalinata.

Per evitare la scalinata, bisogna allungare un po’ il tragitto deviando subito prima della scala a sinistra su Via Cornelli, svoltare a destra su Via San Lorenzo e proseguire su Via Don Brini fino ad incontrare il sagrato della chiesa

Ingresso al Museo Parrocchiale di Vertova

È aperto tutte le domeniche dalle 15.30 alle 18.00 ed il biglietto di ingresso è di 5,00€.

Quanto tempo dedicare alla visita

Ho fatto la visita alla chiesa ed al museo in un’ora e mezza ma su alcune parti abbiamo dovuto, in accordo con la mia guida, sorvolare velocemente. Merita senz’altro una visita approfondita, soprattutto se si è appassionati dell’argomento perché davvero c’è tanto da scoprire.

Processione

Si svolge la sera del Venerdì Santo: alle ore 20.00 ha inizio in chiesa la Paraliturgia per cui ti consiglio di arrivare con una mezz’ora di anticipo per poter trovare posto

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