Cosa vedere a Montagnana: una visita insolita

L'itinerario per visitare questo magnifico borgo medievale, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e tra i Borghi più belli d'Italia

Il mio arrivo in questa città è stato come un sogno: continua a leggere per scoprire perché e cosa vedere a Montagnana.

Immagina un giorno d’autunno, di quelli con il cielo azzurro perché una leggera brezza ha spazzato le nubi. È l’ora del tramonto e davanti a te gli ultimi bagliori del sole illuminano con una luce dorata le mura medievali.

Ecco, questo è stato lo spettacolo che si è presentato ai miei occhi quando sono arrivata a Montagnana, una città padovana che conserva intatta la sua cerchia di mura.

Bellissima e d’impatto fuori, accogliente e ricca di storia all’interno.

Ed allora, spalanchiamo la finestra su cosa vedere a Montagnana: hai voglia di affacciarti?

Pulsante per portarsi alla sezione delle informazioni pratiche

Perché una visita insolita

La mia scelta di visitare Montagnana non è stata casuale: questa località era infatti tra i comuni a me più vicini dove si è svolta, l’ottobre scorso, la “Caccia ai Tesori Arancioni”.

Ne hai già sentito parlare? È una manifestazione organizzata dal Touring Club Italiano nei borghi che negli anni hanno conquistato la “Bandiera Arancione”, riconoscimento assegnato per la capacità di valorizzare il proprio territorio. Altri borghi che hanno ricevuto questa certificazione e che ho visitato sono Longiano (provincia di Forlì-Cesena) ed Ozzano Monferrato (provincia di Alessandria).

La Caccia ai Tesori Arancioni è una vera caccia al tesoro che attraverso indovinelli ti porta alla scoperta di un borgo: un evento adatto ed aperto a tutti, al quale si può partecipare iscrivendosi con una piccola donazione libera.

Quest’anno si terrà domenica 8 ottobre: tutte le informazioni le puoi trovare sul sito delle Bandiere Arancioni.

Questa modalità di visita mi ha permesso di scoprire dei particolari che altrimenti mi sarebbero sfuggiti. Inoltre, una volta terminata la caccia, ho potuto creare il mio itinerario attraverso questa splendida località.

Sappi inoltre che Montagnana è inserita anche nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia.

Cosa vedere a Montagnana in un giorno – L’itinerario

Castel San Zeno-Museo Civico

In Montagnana si entra attraversando una delle quattro porte collocate lungo i circa 2km delle mura. Il miglior punto di partenza è Porta Padova: qui trovi lo I.A.T., l’Ufficio delle informazioni turistiche dove potrai prendere la mappa della città.

A fianco di Porta Padova, sorge il Castel San Zeno costruito nel XIII secolo. Attualmente ospita il Museo Civico. Visitando le diverse sezioni del museo, attraverserai i vari periodi della storia di Montagnana. Le prime tracce di civiltà nel borgo risalgono al XII secolo a.C.: i reperti esposti fanno capire anche che l’artigianato era una delle attività principali che occupava la popolazione.

Nel cortile del castello sono visibili alcune macchine militari che venivano usate nel medioevo come l’ariete di sfondamento o la catapulta.

Una sezione che ho trovato molto interessante, è quella musicale dove sono visibili i costumi di scena di due tenori nati proprio a Montagnana: Aureliano Pertile e Giovanni Martinelli. Non sono nomi molto noti a meno che uno si intenda di musica lirica ma leggendo la storia delle loro vite ho scoperto che hanno lavorato con personaggi di spicco della musica italiana.

Pertile fu scelto più volte da Arturo Toscanini come interprete di opere da lui dirette, al punto da venir considerato “il tenore di Toscanini”. Martinelli invece interpretò l’opera di Giacomo Puccini “La fanciulla del west” su richiesta del celebre compositore.

Prima di venire via dal castello, affronta la salita tramite le scale per accedere al Mastio di Ezzelino: la torre alta 38 metri da dove potrai ammirare la bellezza di Montagnana dall’alto.

Macchina da guerra nel cortile del castello
Macchina da guerra nel cortile del castello
Cosa vedere a Montagnana panorama dal Mastio
Panorama dal Mastio di Ezzelino

Piazza Vittorio Emanuele II

Proseguiamo il nostro itinerario alla scoperta di cosa vedere a Montagnana. Esci dal Museo Civico e percorri la strada di fronte a te, Via Carrarese.

Dopo un breve tragitto, arriverai sulla piazza principale del borgo. Giusto un momento prima che la strada sfoci nella piazza, butta un occhio alla tua sinistra, al palazzo che fa angolo con Via Cesare Battisti: è il Palazzo Sammicheli, sede del Municipio. Risale alla fine del 1500 ed è stato progettato dall’architetto veronese Michele Sammicheli.

Edifici eleganti si affacciano sulla piazza, in particolare il mio sguardo è stato attirato dal Palazzo della Cassa di Risparmio: è quello che incontri a destra sull’angolo tra Via Carrarese e Piazza Vittorio Emanuele II. Un palazzo curioso: sembra medievale ma in realtà è stato costruito nel 1924 quando c’era la moda di imitare le costruzioni di quell’epoca.

Un po’ nascosta sotto gli archi c’è una Madonnina affrescata. Non è segnalata, me l’ha gentilmente indicata un commerciante che aveva la bancarella proprio in questo punto (il giorno che ho visitato Montagnana era uno dei giorni della Fiera annuale).

Rimani a naso in su e guarda verso la tua sinistra: c’è il Palazzo Zanella con i due caratteristici camini a forma di fiore.

Sulla piazza spicca senz’altro il Duomo di Santa Maria Assunta che risale alla seconda metà del 1400: la facciata è semplice ma il portale in marmo bianco si fa notare. È inoltre particolare la posizione di questa chiesa, obliqua rispetto a tutte le altre costruzioni.

L’interno del Duomo è semplice ma con diverse opere d’arte tra cui la Trasfigurazione sull’altare maggiore, opera del pittore Paolo Veronese.

Affresco della Madonnina su palazzo Cassa di Risparmio
Affresco sul Palazzo della Cassa di Risparmio
Camini a fiore su palazzo Zanella
Camini a fiore sul Palazzo Zanella

Via Giacomo Matteotti

Ritorniamo sulla via: il proseguimento di Via Carrarese è Via Giacomo Matteotti che conduce alla Porta Legnago, sul lato opposto di Porta Padova.

Percorrendo questa strada, ti imbatterai in due punti di interesse che non puoi perderti.

Il primo lo si incontra a metà del primo isolato sulla destra: è il Palazzo Magnavin-Foratti con una finestra, o per essere più precisi, una “pentafora” (finestra divisa in cinque aperture) decorata in stile veneziano.

Il secondo è l’ex “Cinema-Teatro Branzo”, sempre sulla destra, proprio al fondo di Via Matteotti. Chiuso ed abbandonato dagli anni ’80 ma conservato come monumento storico. Scrostato e decadente ma dignitoso nel ricordare il tempo che fu.

A chiudere la via c’è Porta Legnago con la Rocca degli Alberi: una fortificazione edificata in appena due anni (1360-1362) per volere di Francesco I da Carrara con lo scopo di proteggere la parte di Montagnana confinante con i territori veronesi, di proprietà degli Scaligeri. Questi ultimi erano infatti nemici dei Carraresi, Signori di Padova, che in quel periodo governavano la città.

E se non sai dove mangiare a Montagnana, su Via Giacomo Matteotti potrai trovare un locale tipico di cui ti parlo meglio nelle informazioni pratiche al fondo di questo articolo.

Cosa vedere a Montagnana pentafora
Pentafora sul Palazzo Magnavin-Foratti
Cosa vedere a Montagnana cine teatro Branzo
Cinema-Teatro Branzo

Le Mura

Una cosa da vedere a Montagnana e che non puoi assolutamente tralasciare prima di andare via, è la sua cinta muraria.

Considera quindi una mezz’ora per percorrere tutto il perimetro, soffermandoti su alcuni particolari come le 24 torri che intervallano le Mura.

O, camminando lungo Via Mure Nord, le casette dalle facciate colorate che sembrano reggersi le une con le altre.

Ancora, camminando lungo Via Mure Sud ti troverai sul retro della Chiesa di San Francesco, una chiesa che per la facciata romanica pare essere più antica del 1350, anno in cui inizia ad essere citata nei documenti.

Infine, esci dalle Mura e percorri anche solo un breve tratto di strada lungo quello che una volta era il fossato che proteggeva la città. Ad esempio, puoi uscire da una porta e rientrare da quella successiva andando in senso orario od antiorario, come preferisci: pochi metri per renderti conto della conservazione di questo pezzo di storia.

E se aspetti l’ora del tramonto, potrai anche tu sentirti parte di un sogno.

Cosa vedere a Montagnana casette su Via Mure Nord
Casette su Via Mure Nord

Cosa vedere a Montagnana – Informazioni pratiche

Come arrivare: l’arteria principale che passa da Montagnana, aggirandone le mura, è la Strada Statale n. 10

Dove parcheggiare: essendo una città molto antica, non sono molte le possibilità di parcheggio al suo interno. Ti consiglio perciò di lasciare l’auto nei parcheggi esterni alle Mura. Il più vicino a Porta Padova (5 minuti a piedi) è gratuito e si trova in Via Sant’Antonio Abate n. 5

Ingresso al Castel San Zeno: il castello ed il museo sono visitabili solo con visite guidate al costo di 2,50€ a persona (1,50€ per ragazzi dai 6 ai 16 anni). Gli orari sono variabili e pertanto puoi controllarli sul sito dell’Associazione Culturale Murabilia dove trovi anche gli orari per accedere al Mastio (costo 1,50€ a persona)

Dove mangiare: ho scelto l’Hostaria Zanarotti dove ho potuto assaggiare due specialità locali. Lo “Schissoto”, il pane fatto con la ricetta tradizionale di farina, strutto, sale e lievito. Ed il famoso prosciutto crudo dolce che ha ottenuto la D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta)

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2 commenti

  1. “Caccia ai Tesori Arancioni” è davvero una bella iniziativa alla quale partecipiamo volentieri per scoprire nuove gemme del nostro Piemonte come è capitato con Castagnole delle Lanze!
    Anche se Daniele conosce bene Padova, non abbiamo mai avuto l’occasione di visitare Montagnana e grazie a questo articolo ci siamo fatto un’idea di cosa offre questo splendido borgo murato!
    Speriamo di poter utilizzare a breve le tue info e i tuoi consigli!

    • Grazie per il vostro commento. Spero davvero che le informazioni possano presto esservi utili per visitare questo gioiello. Spero quest’anno di riuscire nuovamente a partecipare all’evento del Touring Club perché è un’ottima occasione per conoscere i luoghi. Chissà, magari proprio in Piemonte che è anche la mia regione ma di cui mi rendo conto di conoscere poco

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